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Calcio, la Curva Nord di San Siro si schiera con Cagliari: “Caro Romelu, questo non è razzismo”

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Durante la partita della seconda giornata di Serie A, Cagliari-Inter di domenica, dalle gradinate della Sardegna Arena sono cominciati a scendere numerosi ululati e fischi rivolti al centravanti belga neo acquisto dell’Inter Romelu Lukaku, che si apprestava a battere il calcio di rigore concesso ai nerazzurri. Un breve episodio spiacevole che ha sollevato l’attenzione mediatica di tutti portando alla luce numerose polemiche sul razzismo e dovute precisazioni da parte dei diretti interessati.

Molte squadre si sono unite all’appello No-to-racism di Lukaku al termine del match e dopo il polverone sollevato al termine della partita l’episodio sembrava essere destinato a svanire lentamente nella memoria dei molti, pronti a passare oltre. Anche la stessa società sarda si era dissociata da quanto successo, seppur in maniera non troppo convinta, ed aveva accolto il messaggio del belga che su Instagram aveva scritto un sacrosanto: “Molti giocatori nell’ultimo mese hanno subito insulti razzisti. È successo anche a me ieri. Il calcio è un gioco amato da tutti e non dovremmo accettare alcuna forma di discriminazione che possa far vergognare il nostro sport”.

A sorpresa però è uscito oggi un comunicato ufficiale della Curva Nord, il cuore degli ultras neroazzurri, che rema contro alla propria stella, prendendo le difese dei “colleghi” del Cagliari e sostenendo che quando successo pochi giorni fa non sia un grave episodio di razzismo ma un semplice tentativo di disturbare il giocatore in vista del calcio di rigore. “Dopo l’ennesimo teatrino mediatico di luoghi comuni sul presunto razzismo degli Ultras, orchestrato da chi vuole raccogliere i soliti e facili consensi popolari frutto dell’ignoranza, la Curva Nord Milano ancora una volta ha scelto di ripetere i distinguo tra il razzismo vero e quello “strumentale” che non riguarda il mondo Ultras come invece i soliti falsi moralisti amano far credere per accrescere inutili allarmismi e condannare gratuitamente il nostro mondo”.

Una presa di posizione molto forte quella della tifoseria nerazzurra che potrebbe avere anche delle ripercussioni, la tifoseria cagliaritana ha apprezzato il gesto riconoscendosi nelle parole scritte dalla Curva Nord. Di seguito il comunicato integrale ufficiale:

LETTERA DELLA CURVA NORD A ROMELU LUKAKU:

“Ciao Romelu,

Ti scriviamo a nome della Curva Nord, si i ragazzi che ti han dato il benvenuto appena arrivato a Milano.

Ci spiace molto che tu abbia pensato che quanto accaduto a Cagliari sia stato razzismo. Devi capire che l’Italia non è come molti altri paesi europei dove il razzismo è un VERO problema. Capiamo che ciò è quello che possa esserti sembrato ma non è così. In Italia usiamo certi “modi” solo per “aiutare la squadra” e cercare di rendere nervosi gli avversari non per razzismo ma per farli sbagliare.

Noi siamo una tifoseria multietnica ed abbiamo sempre accolto i giocatori provenienti da ogni dove sebbene anche noi abbiamo usato certi modi contro i giocatori avversari in passato e probabilmente lo faremo in futuro. Non siamo razzisti allo stesso modo in cui non lo sono i tifosi del Cagliari. Devi capire che in tutti gli stadi italiani la gente tifa per le proprie squadre ma allo stesso tempo la gente è abituata a tifare contro gli avversari non per razzismo ma per “aiutare le proprie squadre”.

Ti preghiamo di vivere questo atteggiamento dei tifosi italiani come una forma di rispetto per il fatto che temono i gol che potresti fargli non perché ti odiano o son razzisti. Il razzismo è una cosa completamente differente e tutti i tifosi italiani lo sanno bene. Quando dichiari che il razzismo è un problema che va combattuto in Italia, non fai altro che incentivare la repressione di tutti i tifosi inclusi i tuoi e contribuisci a sollevare un problema che qui non c’è o quantomeno non viene percepito come in altri stati.

Noi siamo molto sensibili ed inclusivi con tutti. Possiamo garantirti che tra noi ci son frequentatori di diverse razze e provenienze che condividono questo modo di provocare i giocatori avversari dell’Inter persino quando questi ultimi sono della loro stessa razza o provenienza geografica. Ti preghiamo di aiutare a chiarire quello che realmente è il razzismo e che i tifosi italiani non sono razzisti.

La lotta al VERO razzismo deve cominciare nelle scuole non negli stadi, i tifosi son solo tifosi e agiscono in modo differente allo stadio e nella vita reale. Stai certo che quello che dicono o fanno a un giocatore di colore avversario non è quello che direbbero o farebbero nella vita reale. I tifosi italiani non saranno perfetti ma sebbene comprendiamo la frustrazione che ti possono creare certe espressioni, queste non sono utilizzate a fini discriminatori. Ancora una volta … BENVENUTO ROMELU”

 

 

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Foto: shutterstock.com

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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