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Calcio pirata, cosa rischia chi aveva il “pezzotto”? Carcere e multe pesanti in arrivo. La Lega: “Andremo fino in fondo”

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Mercoledì mattina è partita una maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza e da diverse polizie giudiziarie europee, la ribattezzata operazione “Eclissi” contro la pirateria. I risultati sono stati importanti e di assoluto rilievo visto che è stato smantellato un circuito clandestino attivo dal 2015 e che poteva vantare addirittura 5 milioni di utenti in tutta Italia (si parla di 50 milioni in tutto il mondo): numeri enormi che fanno ben capire quale sia il giro della pirateria con l’intento di guardare incontri di calcio, eventi sportivi e non solo a costi ridotti senza acquistare regolari abbonamenti e danneggiando le aziende che hanno comprato regolarmente i diritti per determinate manifestazioni.

Il risultato dell’operazione è incredibile: 8 ordini europei di indagine emessi dalla Procura di Napoli ed eseguiti in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria; 1 piattaforma oscurata (Xtream Condes); 27 perquisizioni sul territorio nazionale; 80 domini e 123 server sequestrati; 197 rapporti finanziari con account Paypal, Postepay e conti correnti sequestrati. Poco fa abbiamo detto di 5 milioni di utenti, si tratta chiaramente di una stima come ha tenuto a precisare il tenente colonnello Gian Luca Berruti in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Al momento del sequesto c’erano 700mila persone collegate online: questo è un dato oggettivo. I cinque milioni sono invece una stima che corrisponde ai possibili italiani sui 50 milioni di utenze nel mondo”.

Queste persone sono penalmente perseguibili come ha ribadito lo stesso Berruti:Abbiamo gli strumenti per poter rintracciare questi utenti, anche perché trattandosi di acquisti di abbonamenti e non di singoli eventi, ci sono tracce molteplici. Il nostro dovere è quello di segnalare tutto alla Procura della Repubblica di Napoli visto che ci troviamo di fronte a un reato. La Guardia di Finanza deve tutelare l’impresa sana per contrastare attività che producano diversi danni sociali come per esempio la perdita di posti di lavoro“.

 

PIATTAFORMA XTREAM CODES (DETTA “IL PEZZOTTO”): COSA PERMETTEVA DI FARE?

Permetteva agli utenti di accedere a programmi a pagamento (Sky, DAZN, Mediaset, Netflix, Infinity) ad un prezzo di 12 euro a pacchetto.

COSA RISCHIA CHI UTILIZZAVA “IL PEZZOTTO”?

Il colonnello Giovanni Roccia è stato molto chiaro sulle colonne della Gazzetta dello Sport: “Nei confronti dei fruitori del servizio è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa fino a 25.822 euro“. Agli utenti si risalirà tramite gli abbonamenti e la carte di pagamento utilizzate.

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Foto: Shutterstock

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