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Calcio pirata in tv, indagine della Guardia di Finanza. Chi ha il “pezzotto” per Sky e Dazn rischia la galera

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La Guardia di Finanza ha messo a segno un importantissimo colpo contro la pirateria. Nella giornata di ieri è stata oscurata la piattaforma Xtream Codes, che permetteva agli utenti di accedere a programmi a pagamento (Sky, DAZN, Mediaset, Netflix, Infinity) ad un prezzo di 12 euro a pacchetto.

Sono oltre 700 mila i dispositivi che ieri hanno visto oscurarsi il segnale e che erano collegati al momento dell’operazione della Guardia di Finanza presso 25 abitazioni o uffici di altrettanti indagati, accusati di aver messo in piedi una rete clandestina illegale. Un giro di affari addirittura di 60 milioni di euro come venuto fuori dall’indagine della Procura della Repubblica di Napoli e di Eurojust (l’agenzia di cooperazione giudiziaria della UE).

Si parla che in totale gli utenti abbonati alla piattaforma Xtream Codes fossero addirittura 5 milioni. Un’indagine uscita dai confini italiani, visto che i creatori di questo sistema di pirateria sono i greci Theodoris Livanise e Christos Papaikonomou. Sono loro i creatori della piattaforma, che andava ad alimentare i vari server e siti pronti. Il segnale veniva acquistato in modo regolare per poi essere riprodotto illegalmente attraverso il “pezzotto”, una sorta di decoder illegale. La sede di Xtream Codes non era in Grecia, ma in Bulgaria a Petric.

 

Il procuratore Giovanni Melillo ha fatto capire che a rischiare non sono solo gli ideatori del piattaforma, ma anche gli stessi utenti. Queste le sue parole del colonello Giovanni Roccia dalle colonne della Gazzetta dello Sport: “Nei confronti dei fruitori del servizio è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa fino a 25.822 euro”. Agli utenti si risalirà tramite gli abbonamenti e la carte di pagamento utilizzate.

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Foto: Shutterstock

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