Ciclismo
Ciclismo femminile, Mondiali 2019: azzurre, il gap dall’Olanda si è ampliato
Archiviato il Campionato del Mondo 2019 nello Yorkshire, possiamo tracciare un bilancio della spedizione azzurra nella settimana iridata britannica, ma soprattutto per quando riguarda le nostre ragazze. Forse ci eravamo abituati fin troppo bene in questi anni, con vittorie, ma anche solo medaglie d’argento e di bronzo sia tra le juniores che le Élite, e le speranze per questa edizione dei Mondiali erano le medesime di quelle precedenti. La Nazionale del CT Edoardo Salvoldi, nel corso del tempo, è salita alla ribalta per il suo dominio sia su strada che su pista, dove dalle più giovani, sino alle veterane, hanno fatto incetta di medaglie su ogni fronte.
Quest’anno, più che negli ultimi tempi, ci eravamo illusi di poterci far valere al Campionato del Mondo anche davanti a quell’Olanda mattatrice delle ultimissime edizioni, ma così non è stato. Dopo Chantal Blaak a Bergen 2017, e Anna Van der Breggen ad Innsbruck 2018, sabato è stata la volta di Annemiek Van Vleuten, che ha siglato così la tripletta Orange per tre edizioni consecutive. A nulla è valso presentarsi con una formazione veramente competitiva, giovane ma al contempo molto esperta e formata da ragazze dalle caratteristiche diverse; in modo tale da poter essere preparate su ogni fronte per un percorso veramente difficile da amministrare.
Non si può negare il fatto che le azzurre si siano comportate come squadra comandando il gruppo, rintuzzando dove possibile farlo, lanciandosi all’attacco con Soraya Paladin ed Elisa Longo Borghini, difendendosi nella volata delle battute con Marta Basianelli. Ma purtroppo, e il risultato parla chiaro, il lavoro delle italiane ha avuto come risultato dei piazzamenti sì ottimi, ma che lasciano molto amaro in bocca e rabbia dinanzi alla superiorità tattica e di valore dell’Olanda della neo campionessa del mondo Annemiek Van Vleuten e della ex maglia iridata, quest’anno medaglia d’argento, Anna Van der Breggen. È bastato veramente poco alle olandesi per far capire che erano loro le ragazze da battere, e probabilmente nessuna in corsa aveva la medesima condizione della Van Vleuten e il suo attacco all’iride lungo ben 106 chilometri in completa solitudine. Una fuga che si è dimostrata fin da subito inavvicinabile non solo per le azzurre, ma anche per tutte le altre nazionali, strette nella morsa dei Paesi Bassi con una Van der Breggen che, dall’alto del suo potenziale, è sempre stata in grado di chiudere su qualsiasi avvicinamento sulla connazionale, rivale durante tutta la stagione, ma capitana nella spedizione Mondiale.
Potevamo difenderci in volata con Marta Bastianelli o Soraya Paladin, potevamo attaccare con Tatiana Guderzo o Elisa Longo Borghini. Quest’ultima ha fatto il suo dovere, ha tentato il tutto per tutto com’è solita fare da ormai diversi anni, essendo una certezza ormai consolidata della nostra nazionale, ma la superiorità orange si è fatta sentire notevolmente. Le olandesi non hanno neanche imposto un ritmo forsennato in gruppo in modo tale da costringere le altre formazioni ad inseguire fin da subito, ma è bastato il duo Van Vleuten-Van der Breggen, uno scatto secco della prima, e la resistenza della seconda nel bloccare le avversarie, per compiere l’impresa. E questo fa male.
Fa male vedere che è bastato così poco per farsi scappare il sogno iridato o comunque sia quello di salire sul podio anche solo una volta in questa rassegna britannica; ma la superiorità del duo olandese si era già vista in tutta la stagione e non solo. Perché la neo campionessa del mondo e la medaglia d’argento erano già riuscite a dominare questo 2019, e ci si poteva tranquillamente aspettare la ciliegina sulla torta da parte loro in questo Mondiale. E così è stato. Onore e testa chinata davanti al valore dei Paesi Bassi, mentre noi dobbiamo tracciare un bilancio generale e guardare all’anno prossimo tra Tokyo 2020 e il Campionato del Mondo di Aigle-Martigny, studiare le avversarie e ripartire da zero, per far capire a tutti di che pasta sono fatte le donne del ciclismo italiano.
[embedit snippet=”adsense-articolo”]
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
@lisa_guadagnini
Foto: Yorkshire 2019/SWPix.com