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Ciclismo, Mondiali 2019: analisi dei convocati dell’Italia. Trentin il leader, Bettiol prima alternativa, Nibali e Moscon con un ruolo da definire

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Davide Cassani ha rivelato oggi la preselezione azzura per i Mondiali che si terranno tra due settimane nello Yorkshire. Ben 16 i nomi presenti, vale a dire: Davide Ballerini (Astana), Alberto Bettiol (EF Education First), Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), Damiano Caruso (Bahrain-Merida), Dario Cataldo (Astana), Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), Fabio Felline (Trek-Segafredo), Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), Gianni Moscon (Team Ineos), Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Daniel Oss (Bora-Hansgroe), Salvatore Puccio (Team Ineos), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Andrea Vendrame (Androni Giocattoli) e Giovanni Visconti (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM).

Una rosa varia, con corridori di tutti i tipi, a testimonianza del fatto che, probabilmente, il CT sta ancora studiando che tattica attuare al Mondiale. Una cosa, però, è certa: il leader sarà Matteo Trentin. L’alfiere della Mitchelton-Scott sta vivendo una stagione strepitosa, ha stravinto la tappa di Gap al Tour de France ed è stato l’unico, al recente Tour of Britain, capace di duellare con Mathieu Van der Poel. Matteo è un corridore forte sugli strappi brevi come quelli di cui è pieno lo Yorkshire, ma allo stesso tempo è molto veloce allo sprint. Al momento non può non essere considerato la carta migliore dell’Italia.

Dietro al trentino ci sono molti corridori che ambiscono a un ruolo da seconda punta. Su tutti, ovviamente, spicca il vincitore del Giro delle Fiandre 2019 Alberto Bettiol. Il toscano ha vissuto un’estate complicata, ma le sue quotazioni sono tornate a salire con bel 12° posto ottenuto al recentissimo GP de Quebec. Il corridore della EF Education First si completa bene con Trentin, avendo lui le qualità ideali per attaccare negli ultimi 15 km, permettendo, così, a Matteo di rimanere coperto. Un ruolo simile lo potrebbe giocare anche Diego Ulissi, che nella prima delle due classiche canadesi è stato addirittura 4°. L’ex due volte campione mondiale juniores non è forte sul passo come Bettiol, ma può pensare di portare via un gruppetto nel finale per, poi, regolarlo in volata.

Da capire se Cassani vorrà portare anche Sonny Colbrelli, il quale ha palesato una grandissima gamba al recente Giro di Germania, ove ha vinto l’ultima tappa. Il bresciano è un corridore forte e in grande condizione, ma fa un po’ scopa con Trentin, avendo caratteristiche molto simili. Anche il vincitore della Tro Bro Leon Andrea Vendrame e il dominatore della prova in linea degli European Games Davide Ballerini hanno le qualità ideali per recitare il ruolo di luototenenti. Il primo, però, sta tirando un po’ il fiato dopo una prima parte di stagione corsa a tutta, mentre il secondo non ha incantato al recente GP de Quebec.

Vincenzo Nibali, Gianni Moscon e Davide Formolo sono i tre corridori italiani più forti su chilometraggi over 250 km, come dimostrano i loro palmares. Al momento, però, sono tre incognite. Lo Squalo dopo il Tour ha corso pochissimo, pur palesando una buona condizione. Il Trattore della Val di Non ha vissuto una stagione da incubo e solo al recente Tour of Britain ha lanciato segnali di ripresa. Roccia, invece, è stato vittima di una brutta caduta alla Vuelta è si è dovuto ritirare. Chiaramente, però, rinunciare a tre così, se stanno bene, è molto difficile. Formolo è capace di farsi molti chilometri in solitaria, come dimostrato nel campionato italiano da lui vinto, e per questo sarebbe un ottima carta da mandare all’attacco da lontano. Nibali ha la sparata negli ultimi km, come fece vedere proprio su queste strade al Tour de France 2014, quando vinse a Sheffield, iniziando a costruire il suo successo alla Grande Boucle. Moscon, invece, può pensare di inserirsi in qualche tentativo nel finale, dato che in caso di arrivo di un gruppetto può dire la sua allo sprint.

Davide Cimolai, autore di un grande Tour of Britain, è un corridore da tenere in considerazione nel caso si pensi che la corsa non sarà troppo dura. Il friulano, infatti, oltre a essere molto veloce, è anche un ottimo apripista e già ha avuto un ruolo fondamentale nell’Europeo vinto da Trentin nel 2018. Visconti e Felline, invece, sono altri due corridori che possono avere un ruolo in una squadra di attaccanti. Entrambi, infatti, sono veloci e abili a inserirsi in tentativi di quattro/cinque corridori. Se il secondo, nell’ultimo periodo, non ha incantato, il primo è stato grande protagonista alla Coppa Agostoni e alla Coppa Bernocchi, facendo alzare di molto le sue quotazioni.

Caruso, Cataldo, Puccio e Oss, infine, sono quelli che si giocheranno un posto come uomini di fatica. I primi due sono più adatti nel caso di corsa dura, mentre gli ultimi due potrebbero essere fondamentali se non ci fosse grande selezione. Al momento non è ancora veramente chiaro come sarà impostata la selezione finale. L’Italia potrebbe correre tutta attorno a Trentin oppure presentarsi con vari corridori capaci di muoversi nel finale per far saltare il banco. Dovremmo aspettare ancora qualche giorno per capire qualcosa in più.

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Foto: Pier Colombo

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