Ciclismo

Ciclismo, Mondiali 2019: i convocati dell’Italia ai raggi X. Capitano, ruoli e possibile tattica degli azzurri

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Ormai ci siamo, la selezione che rappresenterà l’Italia domenica nella prova in linea dei Mondiali su strada 2019 dello Yorkshire è ormai ultimata. Sette corridori sono ormai sicuri del posto, mentre, salvo cataclismi, l’ultimo posto se lo dovrebbero giocare Alberto Bettiol e Davide Formolo, con il primo che appare in vantaggio dato che è più adatto al percorso iridato. Per la verità due così, se fossero al top della forma, non sarebbero certo finiti al ballottaggio per lo slot rimanente, ma entrambi, per motivi diversi, negli ultimi tempi stanno faticando più del previsto.

Il leader azzurro, come è ormai chiaro da un po’, sarà Matteo Trentin. Il trentino è in formissima, tanto che nell’ultimo mese ha fatto 2° vincendo una Tappa al Tour of Britain e, giusto due giorni fa, ha conquistato il Trofeo Matteotti. La presenza fra i titolari di un altro corridore molto veloce come Sonny Colbrelli, però, fa pensare che la strategia azzurra non sarà quella di aspettare la volata con Trentin. Infatti, Matteo potrebbe provare ad attaccare nel finale, nel tentativo di portare via un gruppetto, mentre il bresciano resterà sulle ruote dei rivali per un eventuale arrivo a ranghi abbastanza compatti.

Tuttavia, un’ipotesi sprint non va chiaramente scartata per Trentin, dato che in caso di corsa molto dura Sonny potrebbe staccarsi. Ad ogni modo, l’Italia si riserva anche di portare un Davide Cimolai a dir poco in formissima, il quale ha ottenuto nove top-10 nell’ultimo mese. Il compito del friulano sarà proprio quello di lanciare l’azzurro deputato a fare lo sprint, sia esso Trentin o Colbrelli.

Il resto della squadra sarà, invece, composto da attaccanti, con il solo Salvatore Puccio che avrà il ruolo di gregario puro. Difatti, la presenza praticamente sicura di gente come Diego Ulissi, Giovanni Visconti e Gianni Moscon fa pensare che nella mente del CT Davide Cassani ci sia l’idea di destabilizzare la corsa il più possibile.

Moscon, che dopo un 2019 da incubo ha finalmente lanciato segnali di ripresa al Tour of Britain, è l’uomo più indicato a muoversi da lontano, se non addirittura a inserirsi nella fuga del mattino. Una sua eventuale presenza tra i battistrada, oltretutto, permetterebbe agli azzurri di rimanere coperti e costringerebbe le altre nazionali a prendersi l’onere dell’inseguimento.

Ulissi e Visconti sono entrambi in formissimima. Il toscano ha di recente fatto 4° al Gp de Quebec e 2° al GP de Montreal. Il siciliano, invece, ha vinto il Giro di Toscana davanti a un certo Egan Bernal. I due, inoltre, hanno caratteristiche simili, infatti abbinano esplosività su salite brevi a un ottimo spunto veloce. Il loro obiettivo sarà, verosimilmente, inserirsi nei tentativi che verranno a formarsi nel terzultimo e nel penultimo giro e provare ad andare al traguardo con essi.

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Foto: Pier Colombo

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