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Ciclismo, Mondiali 2019: Remco Evenepoel, fenomeno di un altro pianeta. Argento a cronometro, il belga può dominare il futuro

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Un fenomeno di un altro pianeta. A testimoniarlo forse, più che il risultato, è la faccia fatta dopo l’arrivo di Rohan Dennis. Al primo anno da professionista, con il passaggio arrivato direttamente dagli juniores (dove l’anno scorso dominava infliggendo distacchi enormi ai pari età), Remco Evenepoel sembra addirittura non volersi accontentare della medaglia d’argento della cronometro individuale ai Mondiali di ciclismo nello Yorkshire. Il belga è tra i più giovani di sempre a centrare il podio e ha già voglia di migliorarsi e puntare ancora più in alto (quest’anno in ogni caso ha già vinto l’oro nella stessa specialità agli Europei).

Nessuno, nonostante le premesse nelle categorie minori, si sarebbe aspettato un campione di questo calibro: almeno non fin da subito. Invece il corridore della Deceuninck Quick-Step è riuscito ad uscire fuori da ogni schema. Da inizio stagione è in crescita e, nella prova continentale contro il tempo, oltre che alla Classica di San Sebastian, ha dato dimostrazione di qualità illimitate ancora tutte da scoprire. E pensare che è addirittura un classe 2000: il mondo è avvertito, c’è un nuovo Cannibale in circolazione. 

Il paragone con Eddy Merckx al momento può sembrare esagerato, ma il modo con cui corre e le abilità su ogni tipo di percorso lo fanno avvicinare proprio al più forte di tutti i tempi. Un talento come quello di Evenepoel, se coltivato bene sia a livello fisico che psicologico, può davvero sbaragliare la concorrenza. Forte a cronometro, in salita, scattante: non sembra avere limiti. Per lui ovviamente si prospetta un futuro nei Grandi Giri, per ora però potrebbe dedicarsi alle Classiche, con l’opportunità di togliersi soddisfazioni su soddisfazioni. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Yorkshire 2019/SWPix.com

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