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F1, GP Italia 2019: analisi delle qualifiche. Ferrari davanti ma di poco, Mercedes insidiose

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Se per caso oggi avevate un impegno e non avete potuto assistere alla Q3 delle qualifiche del Gran Premio d’Italia 2019 di Formula Uno, non preoccupatevi, non vi siete persi davvero nulla di interessante. Certo, Charles Leclerc ha conquistato la quarta pole position della sua carriera, la seconda consecutiva e la 21esima per la Ferrari sul tracciato di Monza, ma quanto accaduto nei minuti finali della sessione ha davvero scritto una pagina poco edificante della massima categoria del motorsport.

Nel momento in cui tutti i protagonisti dovevano partire per l’ultimo tentativo, quel giro da effettuare con il cuore in gola, con il piede sempre sull’acceleratore e nel quale si prova il tutto per tutto, i suddetti preferivano rallentare in maniera clamorosa per non offrire la scia ai rivali e per bloccarli con maniere più o meno lecite. Morale della favola? Ben otto di questi piloti (sui 10 totali) si sono visti sventolare la bandiera a scacchi in faccia, rovinando tutto.

Da questo caos è emerso Charles Leclerc, con una pole position assolutamente meritata e, sostanzialmente, annunciata. Dopo il weekend perfetto di Spa-Francorchamps, infatti, il monegasco era a detta di tutti il grande favorito per il sabato di Monza, e così è stato. Sulla carta, tuttavia, le previsioni davano il 21enne ferrarista disporre di un ampio margine nei confronti dei rivali. Un vantaggio che, invece, non si è visto. 

1:19.307 per Leclerc (contro l’1:19.119 di Kimi Raikkonen di un anno fa) 1:19.346 per Lewis Hamilton, 1:19.354 per Valtteri Bottas, quindi 1:19.457 per Sebastian Vettel. Se il decimo tra i due ferraristi ci può anche stare, il risicatissimo gap sulle Frecce d’argento ha sorpreso tutti ed allarmato, e non poco, a Maranello. Se in Belgio le qualifiche si erano concluse con un domino assoluto, a Monza non è successo, nonostante tutti gli addetti ai lavori si attendessero un facile bis.

La SF90 è sicuramente la vettura che si fa preferire sui rettilinei, sin dall’inizio del campionato, ma sul circuito dove questi tratti la fanno da padrone, non fa il vuoto. Le Frecce d’argento fanno la differenza tra curve e varianti, e sul dritto non perdono nettamente come accaduto a Spa nel confronto diretto. Come si può spiegare? Semplice, il set-up della pista brianzola è talmente unico nel suo genere e nel calendario, che può sovvertire anche questi dati assodati. Monza è un mondo a parte, nel quale non tutto può essere previsto con certezza.

Tanto che persino le Renault sembrano competitive. Daniel Ricciardo, infatti, ha concluso al quinto posto a circa mezzo secondo, mentre il suo compagno Nico Hulkenberg si è messo in scia a circa sette decimi. Domani le vetture francesi, ovviamente, non potranno puntare al successo, ma hanno dimostrato un passo in avanti interessante che sarà tutto da confermare.

Chi non ha potuto giocarsi la pole position, invece,e è stato Max Verstappen che, dovendo partire dal fondo del gruppo non ha preso parte alle qualifiche, nonostante avesse messo in mostra un ottimo passo in mattinata.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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