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Formula 1
F1, GP Italia 2019: Ferrari, il motore è una bomba. Ma ora serve un lavoro specifico per migliorare il carico aerodinamico
In otto giorni Charles Leclerc è riuscito nell’impresa di risollevare, e forse pure salvare nel suo complesso, un’intera stagione della Ferrari, portandosi a casa i primi due successi della sua carriera nel Gran Premio del Belgio e in quello odierno d’Italia. Le straordinarie performance del monegasco lo hanno riportato in quarta posizione nel campionato del mondo e soprattutto hanno permesso alla Scuderia di Maranello di eguagliare quantomeno il numero di successi stagionali dei rivali della Red Bull, distanziando il team austriaco in modo quasi definitivo nella sfida interna per il secondo posto costruttori.
Oltre alla grinta e al talento del classe 1996 cresciuto nella FDA, i due successi in questione hanno una fondamentale caratteristica comune, ovvero il layout del tracciato. La SF90 si è rivelata infatti in questo inizio complicato di stagione, una vettura estremamente capricciosa, parecchio sensibile a delle minime di sfruttare a pieno la potenza del suo propulsore, reso ancora più competitivo da un’efficienza aerodinamica davvero eccezionale. Nel tratto di Spa che dalla Source portava in fondo al rettilineo del Kemmel le Rosse hanno fatto settimana scorsa una differenza sostanziale, ma il vantaggio sul dritto si è manifestato in maniera ancora più evidente nella corsa odierna, quando le Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas si sono dimostrate incapaci di attaccare il monegasco persino con il DRS attivo.
Purtroppo per gli uomini di Maranello, l’entusiasmo di questa fantastica ripresa post vacanze estive è destinato ora a rallentare con l’arrivo di circuiti completamente differenti come Singapore e, dopo la Russia, soprattutto Suzuka. Il carico aerodinamico, limitato al massimo in questi due appuntamenti, tornerà a giocare un ruolo da padrone e la SF90 potrebbe tornare a soffrire come è accaduto, per esempio, all’Hungaroring.
Il progetto, tanto acclamato nell’inverno e durante la fase di preparazione, si è risultato a tutti gli effetti un vero flop proprio per la totale mancanza di carico aerodinamico che la vettura patisce, con conseguente riduzione dell’aderenza generale e un trattamento non sempre ottimale delle coperture sulla lunga distanza. A Maranello sono già proiettati verso un progetto 2020 che dovrà cominciare fin dall’Australia con un piglio decisamente differente, dimostrando così a ai tanti scettici di saper imparare dai propri errori e renderli così un punto di forza. Ora che sono arrivate le vittorie, oltre a provare a riprendere l’olandese Max Verstappen nella lotta per il terzo posto piloti, in Ferrari l’attenzione deve necessariamente focalizzarsi sul risolvere questi atavici problemi e indirizzare il progetto del prossimo anno verso una strada più lineare e fin da subito corretta. Leclerc è definitivamente esploso e ora per trattenerlo a lungo nel team diventa necessario riuscire a fornire ad un pilota del suo calibro una vettura in grado di lottare costantemente per la vittoria.
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michele.brugnara@oasport.it
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