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Formula 1

F1, GP Italia 2019: il circuito di Monza ai raggi X

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Gli appassionati della Formula Uno hanno nel cuore e nella mente alcune piste, quelle più celebri e famose, come Montecarlo, Spa o Monza. Quei tracciati leggendari che hanno fatto la storia del motorsport, laddove le curve non sono numerate ma hanno nomi scolpiti nella memoria, dove chiunque almeno una volta nella vita vorrebbe correre. Monza è sicuramente uno di questi circuiti. Con le sue velocità clamorose, le sue varianti spezza-ritmo, ed i suoi tratti distintivi.

I 5793 metri del tracciato brianzolo prendono il via con un lunghissimo rettilineo sul quale si rimane in pieno per tanti secondi prima della variante Goodyear. Le vetture devono scalare dai 350-360kmh fino agli 80-90kmh per un cambio di direzione destra-sinistra nel quale i cordoli vanno aggrediti.

Usciti dalla prima variante si torna con l’acceleratore a tutta per curva Grande (o Biassono) una lunga piega destrorsa che precede la brusca frenata della variante della Roggia. Si arriva a circa 325 km/h a questo veloce sinistra-destra, cercando di rimanere più largo in uscita per non perdere velocità verso le due curve di Lesmo (entrambe verso destra).

La prima viene affrontata a circa 260-270kmh ed è decisamente complicata con le vetture così scariche a livello di carico aerodinamico. Si cerca di frenare profondo nella curva (cieca) per mantenere velocità nella parte centrale. Si arriva, quindi, alla seconda con una percorrenza di circa 170kmh. Non va fallita l’uscita perchè è in arrivo un altro lungo rettilineo.

Prende il via il tratto che vede la curva (appena accennata) del Serraglio. Si raggiungono nuovamente i 330-340kmh prima della celebre variante Ascari, il punto più complicato del circuito. Dopo il rettilineo che incrocia nella sua parte finale il sottopassaggio della curva Sopraelevata Nord dell’anello di alta velocità, è necessaria una frenata notevole, prima del sinistra-destra-sinistra da non sbagliare nemmeno per un millimetro.

All’uscita dalla variante si apre un nuovo rettilineo che porta i piloti ancora sui 330-340kmh e che precede la Parabolica che va affrontata sui 190kmh, da percorrere sempre esterna per portare maggiore velocità possibile sul rettilineo del traguardo.

Un giro davvero con il cuore in gola. A Monza si vola, ma si deve anche fare enorme attenzione a non sbagliare varianti o curve. Un mix unico al mondo che rende la pista brianzola un “Tempio della velocità”. Un anno fa, nel corso delle qualifiche, si è scritta la storia della Formula Uno. Kimi Räikkönen ha chiuso con la pole position in 1:19.119 con la media di 263.587kmh, il giro più veloce di tutti i tempi nella massima categoria del motorsport.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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