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F1, GP Russia 2019: analisi della gara. Oltre al danno, la beffa: il ritiro di Vettel ha danneggiato Leclerc

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La Ferrari esce dal Gran Premio di Russia 2019 con la consapevolezza di aver raggiunto la Mercedes dal punto di vista della prestazione pura su ogni pista ma con la grande amarezza di aver gettato alle ortiche una probabile doppietta consegnando di fatto il successo nelle mani di Lewis Hamilton. La scuderia di Maranello, reduce da tre vittorie consecutive ottenute a Spa, Monza e Singapore, puntava quest’oggi senza mezze misure all’uno-due, adottando fin da subito una strategia mirata al conseguimento di questo obiettivo. Sebastian Vettel al via è scattato in maniera strepitosa dalla terza piazza in griglia ed ha subito affiancato Hamilton per poi prendere tutta la scia offerta dalla SF90 di Leclerc balzando così in testa alla gara nel corso del primo giro.

La Rossa si è così trovata nella situazione ideale e studiata a tavolino dopo le qualifiche, con il monegasco che è stato molto abile nel concedere la scia al compagno di squadra senza chiudere l’interno in modo da sfavorire le Frecce d’Argento. Quello che nessuno si aspettava in casa Ferrari si è verificato nei primi giri lanciati con un Vettel assolutamente scatenato, in grado di staccare progressivamente Leclerc e Hamilton con un passo gara indiavolato. Dopo aver chiesto a Seb in un primo momento di cedere la posizione a Charles, il muretto box del team emiliano ha deciso di congelare la situazione tra i due piloti fino al pit-stop in cui hanno favorito il monegasco con un undercut di 4 giri nei confronti del pilota di Heppenheim.

Dopo essere rientrato in pista con gomme medie nuove dietro a Leclerc, il tedesco è stato costretto immediatamente al ritiro per un problema tecnico al motore ibrido, parcheggiando nella prima via di fuga disponibile la sua monoposto. La direzione gara a quel punto ha neutralizzato la corsa con il regime di Virtual Safety Car, consentendo di fatto alla Mercedes di effettuare la sosta ai box con entrambi i piloti perdendo pochissimo tempo (circa 15″ rispetto agli abituali 25″) rispetto alle altre vetture impegnate a procedere a velocità ridotta in pista. A conti fatti il problema di affidabilità accusato da Vettel ha rivoluzionato gli equilibri della gara da un probabile uno-due Ferrari ad una clamorosa doppietta Mercedes sul traguardo con Leclerc solo terzo.

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