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F1, GP Russia 2019: la Ferrari vuole confermarsi a Sochi e abbattere il fortino Mercedes

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Vincere è importante ma confermarsi lo è ancora di più. Trattasi di concetto banale ma mai tanto vero. La Ferrari arriva al prossimo round del Mondiale 2019 di F1 a Sochi (Russia) sulle ali dell’entusiasmo: 3 pole e 3 vittorie negli ultimi 3 round sono riscontri da “Kaiser Schumi”. Dopo aver quindi dato una bella spolverata ai libri di storia e aggiornato le statistiche alla voce doppiette (a Singapore la n.84 della storia del Cavallino Rampante), la scuderia di Maranello arriva in terra russa, lì dove qualcosa di olimpico è andato in scena cinque stagioni fa, per sfatare un tabù ed esibirsi in un qualcosa che può essere una specie di combinata nordica. No, il tedesco Sebastian Vettel e il monegasco Charles Leclerc non dovranno gareggiare nel salto con gli sci e nel fondo ma cercare di vincere e abbattere il fortino Mercedes.

Le Frecce d’Argento infatti hanno trionfato in maniera ininterrotta sin dalla prima edizione nel 2014: Lewis Hamilton in tre occasioni (2014-2015-2018), Nico Rosberg nel 2016 e Valtteri Bottas nel 2017. Le difficoltà, quindi, derivano dalla tradizione ma anche dalle caratteristiche della pista. Il circuito, lungo 5853 metri, è composto da 12 curve a destra e 6 a sinistra: il primo settore è all’insegna della velocità (la potenza del motore sarà importante), mentre nel secondo e soprattutto nel terzo, guidati e con curve a 90° da terza marcia, sarà necessario avere precisione in frenata e grande trazione.

Per questo i tecnici dovranno trovare il giusto compromesso tra velocità in rettilineo e alto carico aerodinamico, fondamentale nell’affrontare la parte più lenta della pista. Non è un mistero che, in buona parte dell’annata, la SF90 abbia fatto tanta fatica a essere prestazionale in percorrenza di curva nel confronto con le W10 e questo aspetto potrebbe replicarsi. Senza dubbio, però, il riscontro a Singapore pare aver evidenziato un grande miglioramento della Rossa da questo punto di vista, soprattutto nello sfruttamento delle coperture. Ciò sarà fondamentale a Sochi, dove è complicato mettere in temperatura le gomme anteriori e nello stesso tempo non degradare quelle posteriori.

Un test probante per il Cavallino che, dovesse superare l’esame di “Russo”, potrebbe davvero ambire alla “Laurea” in questa seconda parte di campionato, alimentando però il rammarico di non aver trovato con celerità certe soluzioni. Senza però mettere il carro davanti ai buoi, è lecito attendere il giudizio della pista. Pirelli per questo round ha scelto una gamma di mescole più dura rispetto all’anno passato (White hard C2, Yellow medium C3 e Red soft C4) per consentire ai piloti di adottare una strategia più aggressiva e di attaccare maggiormente. Si dovrebbe optare per una sosta in gara e le combinazioni potrebbero essere soft-medium o soft-hard a seconda dell’assetto delle monoposto e del consumo degli pneumatici. Giusto dare anche un’occhiata al cielo perché l’arrivo della pioggia non è affatto da escludere e questo potrebbe andare ad alterare gli equilibri. Nel caso, va detto, che chi avrà un buon carico aerodinamico, potrebbe fare la differenza.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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