Formula 1
F1, GP Singapore 2019: perché Sebastian Vettel ha superato Charles Leclerc? Ecco cosa è accaduto: decisiva la sosta anticipata
Una vittoria di prestazione e di strategia. La Ferrari torna a infiammare i propri tifosi, prevalendo lì dove difficilmente ci si sarebbe aspettati: a Singapore, sede del 15° round del Mondiale 2019 di F1 e dove il carico aerodinamico e la trazione la fanno da padroni. Lo si era detto in sede di presentazione: SF90 poco bilanciata, sovrasterzante e difficile da guidare. Già tutti eravamo pronti a incensare il britannico Lewis Hamilton su Mercedes oppure l’olandese Max Verstappen su Red Bull.
L’esito del weekend è stato a dir poco sorprendente: il pacchetto aerodinamico introdotto dai tecnici di Maranello ha funzionato alla perfezione ed entrambi i piloti ne hanno beneficiato nelle qualifiche (Charles Leclerc 1° e Sebastian Vettel 3°) e in corsa con la doppietta (Vettel-Leclerc). In gara poi, più che alla velocità pura, si è badato tanto alla strategia. Leclerc, scattato benissimo al via, ha guidato il gruppo, gestendo gli pneumatici: il ritmo è stato telecomandato dall’ingegnere di pista del Cavallino (circa 12-13 secondi sopra il tempo della p.1) per allungare lo stint (la Pirelli aveva previsto la sosta al giro 16) e tenere il “plotone” compatto per evitare l’undercut della Mercedes e risparmiare carburante, tra le criticità di questo round.
La corsa è finita lì anche se il regime di Safety Car ha creato un po’ di suspense. La scuderia di Brackley ha commesso un errore e la Ferrari è stata perfetta. Parlare di scelta pro Vettel e contro Leclerc non è del tutto corretto. L’intenzione del box era quella di mettere in difficoltà il cinque volte iridato e quindi puntare a una possibile doppietta. Se Leclerc avesse anticipato la sosta, quasi sicuramente Hamilton lo avrebbe seguito e di conseguenza Seb non avrebbe potuto far altro che rientrare poco dopo, anche con il rischio di finire fuori dal podio. Pertanto nel “Risiko” di Marina Bay ha prevalso l’arguzia del box del Cavallino.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse