Formula 1

F1, GP Singapore 2019: Sebastian Vettel relegato al ruolo di secondo pilota. E non ha dimenticato lo sgarbo di Leclerc a Monza…

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Leclerc come Schumacher, Senna e Prost. Dopo il GP d’Italia la “Charles-Mania” è esplosa. Il trionfo del monegasco nell’ultimo round iridato in F1 ha posto il 21enne del Principato in una posizione di primo piano nel Circus e in Ferrari. La doppietta Spa-Monza, infatti, ha fatto schizzare verso l’alto le quotazioni del giovane racing driver del Cavallino Rampante negli equilibri della scuderia di Maranello. La prova della domenica brianzola è stata impressionante per qualità di guida e gestione mentale: Leclerc è stato capace di rintuzzare gli attacchi del britannico Lewis Hamilton e del finlandese Valtteri Bottas sulle due Mercedes e di trionfare in una cornice di pubblico incredibile, a 9 anni di distanza dall’ultima volta (Fernando Alonso nel 2010), replicando il doppio successo consecutivo italo-belga che il Kaiser (Schumacher) seppe realizzare nel lontano 1996.

Appare evidente che il n.16 abbia il vento in poppa, forte di 4 pole position, 2 vittorie stagionali e del vantaggio di 13 lunghezze nel confronto diretto con il compagno di squadra Sebastian Vettel. Per il teutonico le ultime due uscite non sono state di certo memorabili: il quarto posto in Belgio, facendo da scudiero a Leclerc, e il 13° (doppiato dal proprio team-mate) non sono riscontri da immortalare nell’album dei bei ricordi.

Ma che cosa succede a Seb? Principalmente la SF90 non va nella direzione che lui vorrebbe. La macchina, con posteriore ballerino, piace molto poco al quattro volte iridato e se vogliamo l’errore nella percorrenza della variante Ascari è frutto anche di questo. Poi, Vettel ci ha messo anche del suo, rientrando in pista in maniera affrettata e recando un danno alla propria monoposto e a quella del canadese della Racing Point Lance Stroll. Un weekend nel quale Sebastian si è sentito “solo” perché nelle gerarchie del team, nel corso delle qualifiche, Charles avrebbe dovuto favorire l’effetto scia e mettersi davanti a tirare, cosa che Vettel aveva fatto nel primo tentativo. Tutto questo non è avvenuto, in parte anche per la grande confusione di quegli ultimi 2′ del Q3. Il tedesco, quindi, si è ritrovato in quarta posizione.

Anche se poi da parte sua vi è stata una secca smentita, lo status psicologico dell’alfiere di Maranello non era dei migliori, dovendo partire dietro ai rivali. Seb ha cercato di recuperare, seguendo da vicino la W10 di Bottas, ma poi l’errore di cui si è parlato. Una situazione, dunque, complicata per lui e a Singapore la chance per riscattarsi. Sul tracciato cittadino asiatico il teutonico vanta ben 4 successi (come Hamilton) e spesso si è comportato piuttosto bene. Le motivazioni, quindi, per invertire il trend non mancano ma molto dipenderà dalla macchina.

Sulla carta, Spa e Monza erano i due circuiti dove Ferrari poteva monetizzare maggiormente, tenuto conto delle caratteristiche della monoposto. Di fatto, è stato Leclerc a imporsi. Pertanto, la risposta che dovrà dare il n.5 sarà in un contesto non semplice, dovendo fare i conti con una vettura non prestazionale su layout in cui il carico aerodinamico è elemento imprescindibile. Il team guidato da Mattia Binotto porterà un nuovo pacchetto per avere una macchina più stabile nella percorrenza di curva, venendo forse anche un po’ incontro alle necessità di Sebastian. Solo la pista saprà dire che ruolo potrà avere il tedesco, confermato fino al 2020 sotto l’insegna del Cavallino. Non resta che attendere gli eventi.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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