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Formula 1

F1, Michael Masi spiega la scelta della bandiera bianconera esposta a Leclerc: “Manovra dura, uguale a quella di Gasly a Spa”

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Il Gran Premio d’Italia 2019 è andato in archivio con la vittoria di Charles Leclerc e con la festa dei tifosi Ferrari presenti sul posto a Monza, anche se c’è un episodio avvenuto in gara che ha fatto discutere gli addetti ai lavori innescando anche le critiche da parte di Toto Wolff, Team Principal della Mercedes. Al 23° giro della gara Leclerc ha conservato la prima piazza chiudendo la porta con grande autorità alla Mercedes di Lewis Hamilton, il quale è stato portato dal monegasco al limite (forse oltre) della pista in approccio della Variante della Roggia.

In seguito a questa manovra difensiva i commissari di gara hanno fatto esporre la bandiera bianconera alla Ferrari di Leclerc, un nuovo avvertimento introdotto dalla FIA solo negli ultimi mesi. Michael Masi, direttore di gara, ha parlato di questo in un’intervista rilasciata a Motorsport.com: “Non credo che i piloti agiranno in maniera più pericolosa. In questo modo sapranno di essere al confine, ma sanno anche che possono oltrepassarlo in maniera relativamente semplice. Per il modo in cui è stata utilizzata per ora, penso che stia servendo al suo scopo. Ma ogni episodio va osservato singolarmente. Non penso che si possa mai generalizzare in queste situazioni. Alla fine la decisione di penalizzare spetta ai commissari. La bandiera bianconera la posso dare io, ma se i commissari pensano che ci sia la possibilità di dare qualche penalità, sono lì per questo“.

Masi si è poi soffermato sul contatto tra Charles e Lewis, spiegando la scelta del warning: “Penso che la manovra di Charles sia stata dura e per questo gli è stata data la bandiera bianco/nera. E’ abbastanza semplice, era la copia carbone di quello che ha fatto Pierre la settimana scorsa a Spa, quindi credo che abbiamo raggiunto il nostro scopo. Abbiamo visto negli ultimi anni che i giovani che sono entrati in Formula 1 sono un po’ più aggressivi. E queste situazioni possono finire nel muro se uno non si arrende. A Monza il pilota che è in lotta per il campionato ha salvato Charles e se stesso. Lewis sapeva perfettamente cosa stava facendo ed ha evitato un incidente, ma avrebbe potuto decidere di non farsi da parte ed eliminare entrambe le vetture. Per me sarà un tema ricorrente, fino a quando non succederà qualcosa di brutto per una manovra così aggressiva, ma per fortuna non ci siamo ancora arrivati. Sarebbe stato interessante però vedere una cosa: cosa avrebbero deciso se a Lewis si fosse danneggiata l’ala o se entrambe le vetture fossero finite nel muro?”

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