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F1, Mondiale 2019: Ferrari, l’inerzia è cambiata. Strada giusta verso il titolo, che sia adesso o nel 2020

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Ci si trova nella seconda parte del Mondiale 2019 di F1 e da Spa (Belgio), dopo la lunga paese estiva, si è ripreso a fare sul serio. Contrariamente a quanto avveniva negli anni passati, la Ferrari sembra aver cambiato passo. Se nelle scorse annate il Cavallino era un po’ meno “Rampante”, in questa stagione la progressione è chiara e dimostrata dai risultati: 3 vittorie e 3 pole position su circuiti con caratteristiche diverse. In questo senso l’ultimo successo ottenuto a Singapore desta sensazione perché praticamente tutti, gli stessi addetti ai lavori, erano convinti che la massima aspirazione della Rossa a Marina Bay sarebbe stata il raggiungimento del podio.

Non è stato così perché il monegasco Charles Leclerc ha ottenuto la sua terza pole consecutiva (primatista dell’annata nel time-attack con cinque pole) e perché poi è arrivata una fantastica doppietta la domenica con il tedesco Sebastian Vettel vincitore e il 21enne del Principato secondo, frutto di una strategia attenta che ben ha saputo leggere il momento critico della competizione. Un successo storico perché a Singapore mai una scuderia aveva occupato i primi due posti. Se si considera poi che un uno-due Ferrari mancava dal GP d’Ungheria del 2017 (vale a dire 783 giorni) e il tedesco non trionfava da 22 gare (ovvero 392 giorni, a Spa l’anno passato), si può capire che importanza possa avere questo riscontro.

Un’iniezione di fiducia importante per la continuazione di questo campionato e soprattutto per il prossimo. Sì perché il titolo in questa stagione, salvo cataclismi, è già in mano al britannico Lewis Hamilton e a Mercedes, ieri clamorosamente fuori dal podio per via di scelte strategiche sbagliate e di una velocità inferiore alle attese, come dimostrato dal rendimento nelle qualifiche. A 6 gare dalla conclusione Lewis ha un vantaggio in classifica generale (piloti) di 65 punti sul compagno di squadra Valtteri Bottas e 96 sulla coppia formata da Leclerc e dall’olandese Max Verstappen. Segue Vettel con 102 punti di distacco. Tuttavia la crescita della Ferrari, dal punto di vista tecnico, è un chiaro segnale che a Maranello si stia seguendo la strada giusta.

Il nuovo motore (n.3) si è rivelato un’arma micidiale e le migliorie apportate sui profili alari (anteriore e posteriore) e sul fondo diffusore hanno dato modo ai piloti di attaccare, avendo più carico aerodinamico. Ne ha giovato, in questo senso, proprio Seb che, fino a Singapore, aveva “litigato” con il retrotreno della macchina per l’assenza costante di downforce. Questi aspetti sicuramente torneranno utili per il GP di Russia (nel prossimo weekend) ma, come detto, in vista del 2020 dal momento che non vi saranno grandi cambiamenti regolamentari e quindi il gruppo di Mattia Binotto potrà dare continuità al proprio lavoro.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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