Formula 1

F1, Mondiale 2019: il duello Leclerc-Vettel in Ferrari. Un antagonismo positivo o negativo? Gli scenari

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Ci si avvicina al 16° round del Mondiale 2019 di F1. Sulla pista di Sochi (Russia) il Circus è pronto a esibirsi e la Ferrari vorrebbe proprio allungare la sua striscia vincente iniziata dal GP del Belgio. Tre i successi consecutivi della Rossa, dato di “Schumacheriana memoria”, che ha il sapore dell’inversione di tendenza, visto che fino all’appuntamento in Ungheria i motivi per cui sorridere erano ben pochi, ricordando anche il distacco “ciclistico” rimediato in terra magiara dal britannico della Mercedes Lewis Hamilton.

La scuderia di Maranello ha reagito puntando le proprie fiches sull’evoluzione n.3 del motore e su un nuovo pacchetto aerodinamico che a Singapore ha dato una grande mano, su di un tracciato ad alto carico aerodinamico che avrebbe dovuto essere territorio di conquista delle Frecce d’Argento. Non è stato così ed ecco che in vista del weekend russo delle aspettative ci sono, anche se sarà complicato replicare. Il team di Brackley ha sempre vinto su questa pista e può quindi riprendere il filo del discorso interrotto.

A tenere però banco è il dualismo Leclerc-Vettel. L’ultima firma del tedesco, a secco di vittorie da 22 GP, ha alimentato non poche polemiche nel team e anche tra i tifosi. Il giovane monegasco, in corsa, si è sentito danneggiato dalla strategia del Cavallino Rampante favorevole al team-mate. Nelle comunicazioni via radio la frustrazione di Charles è stata evidente ed, anche se la squadra dal suo punto di vista ha fatto tutto bene vista la doppietta, è chiaro che l’animo del pilota qualcosa da ridire c’è.

La situazione, infatti, potrebbe complicarsi e gli scenari sono diversi e ci sono aspetti positivi e negativi. I fattori con il segno “+” sono quelli di avere a disposizione due piloti che si spingono a vicenda e così facendo possono dare modo ai tecnici di comprendere con più efficacia i limiti della macchina e di accelerare lo sviluppo. La SF90 è una monoposto in chiara crescita e avere due racing driver di questo calibro non è certo un dispiacere. D’altro canto la gestione interna non è affatto semplice. Leclerc gode di un appoggio mediatico e in buona parte del team per il sua interpretazione agonistica, l’età, la sua storia “ferrarista” e anche per la dimestichezza con la lingua italiana. Per Seb la situazione, invece, è diversa. Lui, ingaggiato per riportare l’iride a Maranello, viene da un periodo di down, con tanti errori, fatti pesare soprattutto dalla stampa. Un ambiente non semplice per il teutonico ed ecco che la gara a Singapore è stata una bocca d’ossigeno per lui. Per Mattia Binotto, però, dover convivere con due galli nel pollaio sarà un bel banco di prova e se ciò non fosse possibile le conseguenze in pista non sarebbero di certo ottimali.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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