Formula 1
F1, Mondiale 2019: Sebastian Vettel e i segnali di risveglio. A Sochi la controprova
Dopo il buio un po’ di luce. Ne aveva bisogno il tedesco della Ferrari Sebastian Vettel, vincitore del GP di Singapore, quindicesima prova del Mondiale 2019 di F1. Sul tracciato cittadino di Marina Bay il quattro volte iridato ha interrotto il suo digiuno che durava da 22 gare (ovvero 392 giorni, ultimo successo a Spa l’anno scorso) e portato a cinque i suoi successi nell’appuntamento asiatico.
Segnali di risveglio per Seb, evidenziati da una condotta di gara attenta e chirurgica, come quella che gli si riconosceva nei momenti migliori. Il teutonico ha saputo sfruttare tutte le situazioni della complicata corsa in terra d’Asia, agendo piuttosto bene anche con il piede destro: un giro di rientro in pista fantastico, annullando tre secondi e mezzo di svantaggio dal compagno di team Charles Leclerc, nonostante una sosta più lenta rispetto al monegasco, e un comportamento impeccabile, senza errori, nella fasi concitate, con Leclerc arrembante alle sue spalle.
Tuttavia, è evidente che anche la strategia abbia avuto un suo peso. L’entrata anticipata ai box, per “coprirsi” dall’olandese Max Verstappen e mettere un po’ in allarme il britannico Lewis Hamilton, è stata la carta vincente. Sul piano della velocità pura, infatti, il tedesco sembra ancora avere qualcosa in meno del suo team-mate: la pole strepitosa del 21enne del Principato, rischiando come se non ci fosse un domani, è stata l’evidenza di una padronanza della SF90 che al teutonico ancora un po’ manca. Del resto, dal GP di Francia in avanti, Charles è sempre stato davanti nel time-attack ed è il pilota che ha realizzato più p.1 di tutti nell’annata (5). E’ vero, nelle qualifiche non si assegnano punti e, nonostante tutto, Vettel è a sole 6 lunghezze dal suo compagno/rivale in classifica generale ma è altrettanto evidente che la gara a Singapore abbia avuto uno sviluppo particolare per via di un’andatura molto controllata nella prima parte e della presenza costante della Safety Car nella seconda.
Nel prossimo round in Russia (27-29 settembre) ne sapremo certamente di più e Vettel dovrà confermarsi su standard elevati per riconquistarsi un’altra fetta di credibilità che, anche per colpe non sue, ha un po’ perso. Non sarà facile. A Sochi ha sempre vinto la Mercedes e forse pioverà. Condizioni non favorevoli al Cavallino Rampante ma, come l’appuntamento a Marina Bay insegna, niente è scontato.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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