Formula 1

F1, Mondiale 2019: Sebastian Vettel e l’allergia alla guida sovrasterzante. Sviluppo della Ferrari favorevole a Leclerc

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Sebastian Vettel bollito, sopravvalutato e in crisi. Il tedesco è un uomo un po’ solo dopo il GP d’Italia a Monza, ultimo round del Mondiale 2019 di F1. L’errore alla variante Ascari e il 13° posto finale, con annesso doppiaggio del proprio compagno di squadra Charles Leclerc (vincitore), sono un nulla rispetto all’evidenza che il Tempio della velocità era tutto o quasi per il giovane monegasco. Per lui, invece, critiche (giuste), insulti ingiustificati e delegittimazioni varie: “Sebastian non lo riconosciamo”; “Vettel vinceva solo con una macchina perfetta“.

Per capire il presente, però, bisogna conoscere il passato e neanche in questo caso vi è un’eccezione. Se si va a dare uno sguardo alle “puntate precedenti”, si può notare che nei primi sette weekend del 2019 la Ferrari presentava un chiaro problema sull’avantreno: un anteriore molto leggero che rendeva difficile ai piloti riuscire a inserire la monoposto in curva. Di contro il posteriore era piuttosto stabile. Una condizione che è stata tale fino al GP del Canada e nella quale Seb, dati alla mano, si era dimostrato più performante di Charles: 100 punti vs 72 in classifica generale e 6-1 il computo dei risultati in favore del teutonico nelle qualifiche. Questo non significa negare gli errori di cui si era reso protagonista il quattro volte campione del mondo ma certe statistiche non sono casuali.

Montreal, da questo punto di vista, può essere ritenuta il crocevia della stagione: la mancata vittoria di Seb per l’arcinota penalità di 5″ e il successivo sviluppo della macchina che ha portato a “favorire” Charles. Con gli update introdotti nel GP di Francia, infatti, i tecnici del Cavallino Rampante hanno garantito maggior carico aerodinamico sull’avantreno e così facendo hanno reso la SF90 più precisa in inserimento curva ma il posteriore si è alleggerito, non trovando valide soluzioni.

I numeri, in questo senso, non mentono e hanno i tratti monegaschi: 2-0 nelle vittorie, 7-0 nelle qualifiche e il sorpasso del 21enne del Principato nella graduatoria dei piloti. Certo, alcuni problemi tecnici hanno fortemente condizionato Vettel ma resta il fatto che tutto o quasi sia andato in direzione del “nuovo che avanza”, amante di una guida sovrasterzante. Questo vuol significare che la Ferrari ha modificato la vettura per favorire il più giovane dei due? No, assolutamente no. Lo scopo degli uomini di Maranello è quello di mettere in pista una monoposto bilanciata sull’anteriore e sul posteriore ma questo target non è stato centrato.

Ecco che, pensando al prossimo weekend a Singapore, l’introduzione di nuovo pacchetto aerodinamico potrebbe venire incontro alle esigenze di Sebastian, grande interprete del tracciato asiatico, come le 4 vittorie ottenute certificano. Tuttavia, il teutonico deve anche trovare da solo la strada smarrita per dare un senso al campionato 2019 e, nello stesso tempo, proiettarsi al prossimo con uno spirito diverso.

 

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