Ginnastica ritmica, Mondiali 2019: Finale all-around, Dina Averina per la leggenda. Agiurgiuculese e Baldassarri per il pass olimpico

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I Mondiali 2019 di ginnastica ritmica, in corso di svolgimento a Baku (Azerbaijan), entrano finalmente nel vivo con la gara più attesa dalle individualiste: la Finale del concorso generale, la prova per eccellenza, quella che premia l’atleta più completa e abile con tutti gli attrezzi, oggi si incorona la Reginetta indiscussa di questo sport e c’è solo un’unica favorita oggettivamente imbattibile. Dina Averina andrà a caccia del terzo sigillo consecutivo, la russa ha dimostrato in qualifica di essere insuperabile, ha vinto tre ori di specialità e da Campionessa del Mondo insegue la terza affermazione nell’all-around per eguagliare il record di alcune icone della ginnastica ritmica: soltanto le bulgare Mariya Gigova (1969-1973) e Maria Petrova (1993-1995), le russe Evgeniya Kanaeva (2009-2011) e Yana Kudryavtseva (2013-2015) hanno vinto il titolo per tre volte consecutive.

La gara, a cui partecipano 24 ragazze (massimo due per Nazione), è molto importante perché mette in palio 16 pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020 e proprio la qualificazione ai Giochi è l’obiettivo delle due azzurre che oggi pomeriggio scenderanno in pedana per inseguire un sogno ampiamente alla portata. Alexandra Agiurgiuculese, settima in qualifica, e Milena Baldassarri, undicesima, non dovrebbero avere problemi a stazionare nella parte alta della classifica e a prenotare due posti sull’aereo per il Giappone: la 18enne friulana di origini rumene e la 17enne romagnola hanno già fatto vedere cose belle in qualifica ottenendo anche due finali di specialità a testa, ora bisognerà concretizzare il cammino effettuato durante tutta la settimana.

Le nostre portacolori possono tranquillamente chiudere in top-eight, un piazzamento tra le prime cinque sarà invece tutt’altro che facile visto che l’israeliana Linoy Ashram e l’altra russa Arina Averina lotteranno per il podio mentre l’ucraina Vlada Nikolchenko e l’israeliana Nicol Zelikman sembrano superiori alle nostre portacolori senza dimenticarsi della bulgara Boryana Kaleyn e della bielorussa Katsiaryna Halkina.

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Foto: Pier Colombo