MotoGP
Jorge Lorenzo, MotoGP: “Vivo uno dei momenti peggiori della mia carriera, sognare un podio è impossibile”
Rassegnato, avvilito, sfiduciato, fino a svuotato. Questi aggettivi sono tutti assolutamente calzanti per la situazione attuale di Jorge Lorenzo. Il maiorchino, infatti, prosegue nel suo “Annus horribilis” in Honda con risultati clamorosamente insufficienti e la sensazione che il cinque volte campione del mondo stia guidando con la paura di cadere con una moto che proprio non riesce a digerire. Il 20esimo posto del Gran Premio di Aragon 2019 della MotoGP, con un gap di 46.087 secondi nei confronti del suo compagno di scuderia, non può che rappresentare il classico sale sulla ferita per il numero 99 che, va ricordato, ha preso “paga” da piloti come Bradley Smith (al ritorno in Aprilia come wild card), Karel Abraham e Mika Kallio, precedendo il solo Hafizh Syahrin, ultimo con la KTM del team Red Bull Tech3.
Spesso si esagera con il termine di “dramma sportivo”, ma il momento di Jorge Lorenzo è riassumibile in questo modo. Le sue parole, poi, confermano il clima interno al suo box. “Sembrava che questa volta potessi avvicinarmi ai 30 secondi di ritardo, che poi era il mio obiettivo – spiega a Marca.com – La partenza è stata buona e mi ha permesso di conquistare qualche posizione nei primi due giri. Mi sentivo bene con la gomma fresca e ho provato a forzare. Sfortunatamente questo idillio è durato ben poco e al posteriore ho iniziato a scivolare immediatamente. Non andavo più avanti. Gli avversari mi sfilavano senza alcuno sforzo mentre la mia moto non reagiva. Ho provato a gestire la situazione guidando con grande dolcezza, ma lo pneumatico si è distrutto”.
Un problema che va ad unirsi ad un insieme di difetti che fanno la differenza. “Ho una configurazione diversa rispetto a Marc Marquez e Cal Crutchlow ma, ogni volta che provo a copiarli, perdo subito il feeling all’anteriore e devo rallentare per tenere in fatto di stabilità. Ma, ovviamente, non è il modo giusto di lavorare, specialmente in ottica gara. Per le prossime uscite dovrò puntare molto al grip sul posteriore e abituarmi all’instabilità davanti. O tentare altro…”.
Dopo anni complicati tra Yamaha e Ducati, il campione del mondo 2015 pensa al futuro immediato, ed al 2020. “In Giappone stanno ancora lavorando per il progetto del prossimo campionato. Ho chiesto di cambiare strada e di darmi maggiore competitività, loro lo sanno e ci stanno lavorando. Che poi questo verrà trasportato in pista è un altro discorso”.
Tornando al presente, invece, le sue parole sono nette: “Sto vivendo uno dei peggiori momenti della mia carriera, senza alcun dubbio. Tutto è complicato e pensare alle prossime gare è davvero difficile. Ho sofferto molto per i risultati, gli infortuni e il feeling con la moto. Gli acciacchi hanno rallentato molto la mia crescita ma oggettivamente con la Honda non sono mai stato ad un livello soddisfacente. Nonostante tutto penso di poter migliorare, almeno un po’, ma raggiungere il podio, o le prime 5 posizioni, sarà quasi impossibile”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo