Judo
Judo, Saeid Mollaei chiede asilo politico in Germania: “Ho paura di tornare in Iran”
Il Mondiale 2019 di judo disputato a Tokyo per l’iraniano Saeid Mollaei si è concluso… in Germania, con una richiesta di asilo politico. Una storia che ha davvero dell’incredibile e che ha radici quanto mai inconcepibili, che non dovrebbero avere nulla a che fare con lo sport, ma andiamo con ordine. Si stavano disputando le eliminatorie della categoria -81kg, come ricostruisce il Fatto Quotidiano. Nel corso degli ottavi di finale del 28 agosto l’iraniano doveva sfidare il campione olimpico, il russo Khasan Khalmurzaev.
Pochi minuti prima di salire sul tatami, tuttavia, il suo allenatore riceve una chiamata da parte del vice ministro dello Sport di Teheran, Davar Zani, che impone il ritiro di Mollaei dalla competizione per evitare un possibile incontro nei turni successivi con l’israeliano Sagi Muki, che diventerà poi il campione del mondo della categoria.
Nel profondo odio tra queste due Nazioni, le autorità iraniane vietano ai loro atleti gli incontri con gli israeliani. In questa occasione, inoltre, la richiesta era accompagnata da una duplice minaccia: all’atleta e alla sua famiglia. A quel punto il judoka, in lacrime una volta venuto a conoscenza della telefonata, si trova a dover prendere la decisione più importante della sua vita: obbedire e tornare nel suo Paese o tentare il tutto per tutto e lottare per difendere la sua dignità con rischi annessi e connessi.
Mollaei ha scelto di proseguire. “Potevo diventare campione dato che mi ero allenato duramente” spiega alla BBC l’atleta che ha raggiunto Berlino grazie all’aiuto di Marius Vizer, presidente della Federazione internazionale di Judo. L’iraniano dice di avere il timore di possibili conseguenze per la sua decisione. “Anche se le autorità mi hanno detto che posso tornare indietro senza problemi, ho paura di quello che potrebbe capitare a me e alla mia famiglia”. L’Iran, da parte sua, nega seccamente di avere minacciato il judoka e, anzi, accusa Vizer di “interferenze e provocazioni”.
A questo punto si muove anche il CIO che annuncia che “Valuterà la situazione”. Il comitato olimpico internazionale come spiega La Repubblica ha “chiesto un rapporto completo alla federazione internazionale di judo” per capire in maniera dettagliata cosa sia successo: “Dopo aver appreso l’esistenza del caso – le parole riportate – il CIO ha richiesto un rapporto completo alla IJF. Basandosi su questa relazione, valuteremo in modo approfondito la situazione”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Saeid Mollaei – IJF