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MotoGP
MotoGP, analisi prove libere GP San Marino 2019: Marquez unico faro nel mare Yamaha, Ducati in sofferenza
Le prove libere della ventiduesima edizione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini della MotoGP sono appena passate in archivio rispettando abbastanza fedelmente le aspettative della vigilia. Sul Misano World Circuit Marco Simoncelli è andata infatti in scena una stupenda battaglia di tempi, senza esclusione di colpi, tra le due Yamaha di Maverick Viñales e Fabio Quartararo e il sempre presente cannibale della classe regina Marc Marquez.
Nel time-attack finale a spuntarla è stato lo spagnolo in sella alla M1 che ha stampato un ottimo 1’32.775, beffando il compagno di marca francese di appena 57 millesimi. Viñales è apparso in grandissima forma, concreto e regolare nel suo passo impressionante, ottenuto con la vecchia versione della sua moto, senza le numerose novità portate da Valentino Rossi. Quartararo è stato in grado di tenere il ritmo dello spagnolo per tutta la giornata ma è sembrato molto meno sciolto nel produrre quel tipo di passo ed è stato autore di parecchie imprecisioni in frenata che lo hanno visto anche reagire in maniera nervosa, sintomo che qualche piccola insicurezza potrebbe di fatto esserci.
Marc Marquez ha chiuso in terza posizione a quattro decimi ma, come sovente decide di fare, non ha montato un’ulteriore morbida nuova sul finale per attaccare il tempo e ha continuato a girare con la mescola usata per tutto il turno, svolgendo dunque un grande lavoro sull’usura in vista della corsa. Tutti e tre hanno comunque lasciato la sensazione di essere un gradino sopra a tutti i rivali e per quanto si è visto oggi ricopriranno il ruolo di assoluti favoriti per le posizioni da podio del Gran Premio.
Quarto tempo per Valentino Rossi che, come anticipato, si è presentato qui con numerose soluzioni già testate negli scorsi test e che gli sono subito piaciute. Si tratta di un nuovo forcellone in carbonio e di un doppio scarico che serve principalmente a ridurre il consumo della gomma posteriore, con in tentativo di ridurre uno dei problemi che hanno spesso frenato il Dottore nel corso della stagione. Un buon giro finale in 1’33.470, a 7 decimi dal compagno, rappresenta quasi perfettamente il divario che c’è tra i due anche sul passo gara, dove Viñales riesce a stare sull’1:34 basso mentre Valentino si avvicina molto all’1’35. Quinta la Yamaha di Franco Morbidelli, a conferma che la casa di Iwata può contare qui su un mezzo decisamente performante e che il solo Marquez potrebbe rappresentare una minaccia alla vittoria.
In casa Ducati il discorso è invece ben diverso. Solamente grazie ad un ultimo tentativo abbastanza buono Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso sono riusciti a replicare i tempi della mattina di Michele Pirro, e tutte e tre le Rosse si sono quindi riportate nella virtuale Top 10 che garantisce l’accesso alla Q2. Alcune modifiche provate durante la giornata sembrano aver funzionato ma il divario di tutte le moto ufficiali è superiore al secondo anche sul passo e le prospettive sono quindi di una corsa molto in salita, negative specialmente considerata la quasi doppietta dell’anno scorso. Pirro ha effettuato una comparativa tra i due telai, quello classico e uno provato nei test, ma pare non essere ancora abbastanza per tornare sotto ai primissimi.
Bene fin dalla mattina anche l’Aprilia di Aleix Espargaro, alla fine nono. Il team sta lavorando molto per riuscire a ridurre il gap con le case rivali col pilota spagnolo e si stanno cominciando a notare lentamente dei buoni risultati, mentre il compagno Andrea Iannone non ha più ritrovato la fiducia dopo la caduta di questa mattina. Diciassettesima posizione per Jorge Lorenzo, molto più competitivo rispetto a Silverstone, ma che continua ad avere visibili problemi di inserimento curva su una Honda che non ne vuole sapere di andare in contro al suo stile di guida totalmente differente da quello di Marquez.
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michele.brugnara@oasport.it
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