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MotoGP, GP Thailandia 2019: il percorso di Buriram ai raggi X. Un mix tra velocità e tecnica che potrebbe favorire la Honda

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Il Motomondiale 2019 si appresta a tornare in pista per la seconda edizione del GP della Thailandia che si correrà sul Chang International Circuit di Buriram. Mancano solamente cinque round alla fine della stagione e il catalano Marc Marquez detiene al momento un vantaggio di 98 punti sulla Ducati di Andrea Dovizioso; non è molto difficile fare i conti e capire che all’iberico basterà guadagnare domenica due punti sul forlivese per laurearsi campione del mondo della MotoGP per l’ottava volta in carriera.

Lo scorso anno, nell’unico precedente, Marquez vinse un incredibile arrivo al fotofinish con Dovizioso e il connazionale Maverick Viñales (Yamaha), quindi arriva in Thailandia con fiducia ancora maggiore visto che il tracciato dovrebbe essere molto favorevole a Honda e non causargli particolari difficoltà. Lo spagnolo detiene anche il record del circuito in gara con un tempo di 1:30.031.

Il Chang International Circuit di Buriram è situato a oltre 400 km da Bangkok ed è recentissimo, progettato dall’architetto tedesco Hermann Tilke e costruito solamente nel 2014; ha ospitato prima la Superbike (dal 2015) per poi accogliere anche la MotoGP nel 2018. Il tracciato si snoda lungo 4554 metri e si percorre in senso orario con 5 curve a sinistra e 7 a destra. Il primo settore presenta solamente una curva a gomito verso destra che separa due lunghissimi rettilinei e analogamente anche il T2 è composto da sole due curve, un tornante verso sinistra e una successiva veloce verso destra. Inizia poi il tratto misto, dove l’anno scorso Honda faceva molta differenza, una serie di curve abbastanza lente che necessitano perfetto inserimento e linee impeccabili prima di ritornare sul rettilineo del traguardo.

Certamente Ducati potrebbe trarre grande vantaggio nei primi due settori estremamente rapidi, mentre Yamaha potrebbe rifarsi nella parte conclusiva, ma l’impressione generale è che il mix micidiale tra i due elementi possa alla fine favorire l’equilibrio della HRC del Cabroncito, da sempre maestro nell’interpretare piste come questa.

 

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Foto: Valerio Origo

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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