MotoGP
MotoGP, GP Thailandia 2019: Valentino Rossi, la campagna asiatica cruciale per dare una svolta alla stagione
Mancano cinque appuntamenti al termine della stagione nel Mondiale MotoGP 2019 e poco rimane da dire o scrivere su una annata completamente dominata da Marc Marquez. Lo spagnolo è pronto per togliere dal ghiaccio lo champagne per festeggiare il suo ennesimo titolo, forse il più netto di sempre. Il suo ruolino di marcia clamoroso ha tolto ogni vibrazione a questo finale di campionato e, quindi, ci accingiamo a vivere cinque Gran Premi sostanzialmente senza particolari spunti di interesse.
Chi, invece, avrà molto da dire, e dimostrare, in queste ultime tappe, è Valentino Rossi. Il “Dottore” sta chiudendo, quasi per inerzia, una delle peggiori annate della sua illustre carriera. Non solo non ha mai vinto (e ormai questo digiuno si protrae dal Gran Premio di Olanda 2017 ad Assen) ma anche le escursioni sul podio (2) sono state vere e proprie rarità e, anzi, sono state più le cadute (3) per il pesarese. Una statistica quanto mai allarmante e che sottolinea le sue difficoltà di questi mesi.
Dopo i due secondi posti di Argentina e Texas di inizio anno, infatti, per il portacolori della Yamaha non sono arrivati che tre quarti posti, più diversi piazzamenti ben poco soddisfacenti. Per ritrovare una annata così grigia bisogna tornare al biennio in Ducati, con il 2011 nel quale il pilota di Tavullia salì sul podio in una sola occasione per un misero terzo posto a Le Mans, mentre nel 2012 conquistò due piazze d’onore, proprio come quest’anno.
In poche parole Valentino Rossi sta andando a calare il sipario su una stagione veramente deludente. Lo sa lui, e lo sa anche il suo team che, non sempre, ha messo in mano al numero 46 una M1 di livello. Ma, se fino a qualche mese fa, era proprio il “Dottore” l’unico a saperla sfruttare, in questo momento Maverick Vinales e Fabio Quartararo ottengono risultati decisamente superiori. Un aspetto che, per usare un eufemismo, non sta facendo fare salti di gioia al pesarese.
Il calendario ora propone la lunga trasferta asiatico-oceanica. Si inizierà nel prossimo weekend con il Gran Premio di Thailandia di Buriram (dove l’anno scorso chiuse al quarto posto) quindi il consueto trittico tutto d’un fiato con Giappone-Australia e Malesia che andranno a chiudere il mese di ottobre, prima del “rompete le righe” di Valencia di metà novembre. Quattro appuntamenti che il nove volte campione del mondo dovrà sfruttare al massimo, per diversi motivi.
In primo luogo per provare a tornare alla vittoria o, quantomeno, al podio. In secondo luogo per migliorare il suo complicato rapporto con la sua Yamaha e, inoltre,e per gettare basi più solide verso il prossimo anno. Ultimo, ma non in ordine di importanza, per tornare a primeggiare in seno alla scuderia di Iwata.
Un fuoriclasse come Valentino Rossi non può vivere un finale di stagione grigio, quasi lasciandolo scivolare via senza dare il minimo scossone. Conoscendolo non mollerà di un millimetro per provare a centrare i suoi obiettivi, tenendo bene a mente che il 2020 dovrebbe essere il suo ultimo anno in MotoGP e per il “Dottore”, quindi, ogni occasione dovrà essere sfruttata al massimo per concludere nella maniera migliore una carriera straordinaria.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo