MotoGP
MotoGP, il botta e risposta tra Marc Marquez e Valentino Rossi: quando si è per sempre nemici per la pelle
Dopo Termas de Rio Hondo, Assen, Phillip Island, Sepang e di nuovo Termas de Rio Hondo, aggiungiamo anche Misano alla lista. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente dell’elenco dei duelli in pista non propriamente all’acqua di rose tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Ormai la galleria dei loro screzi inizia a essere corposa e, anno dopo anno, si arricchisce di eventi, come si è visto proprio oggi sulla pista romagnola.
Le prime sono sicuramente le più evidenti e note e hanno suggellato l’inimicizia, se non proprio odio sportivo, tra i due grandi campioni della MotoGP. In Argentina ed Olanda, nel corso del campionato 2015, i due rivali vennero a contatto nell’ultimo giro con altrettanti successi del pilota di Tavullia. Tra Phillip Island e, soprattutto, Sepang, lo spagnolo servì la sua “vendetta” al pesarese, andandogli a togliere un titolo a favore di Jorge Lorenzo ma, come si è visto, eravamo solo all’inizio.
Dopo qualche tempo di “tregua” siamo di nuovo arrivati a Termas de Rio Hondo nella scorsa annata, con il portacolori della Honda che, durante una rimonta rabbiosa, stende il “Dottore” all’ultima curva. Altre parole grosse tra i due che, nonostante tutto, riescono a tenere sottotraccia la loro rivalità. Fino ad oggi. Addirittura nel corso delle qualifiche di Misano.
Lo spagnolo, dopo aver seguito il numero 46 per un paio di giri nei minuti finali della Q2, prova l’attacco all’ingresso del Curvone, rischiando il contatto. Marquez prosegue il suo percorso finendo leggermente fuori strada, per poi rientrare con Rossi che lo attacca nuovamente al “Carro”, con il campione del mondo che chiude la traiettoria ed i due quasi vengono a contatto. Tensione alle stelle, insulti espressi con ampi gesti delle mani, e dichiarazioni al vetriolo nel post-qualifiche.
Valentino Rossi e Marc Marquez non si sono mai amati, non si amano e non si ameranno mai. Non è solamente una questione di “maschio alpha” del gruppo, è qualcosa di più. Un’antipatia totale che non possono fare a meno di avere l’uno per l’altro. Dopo i fatti del 2015, nei quali si toccò il punto più basso della storia recente della MotoGP, i due fuoriclasse hanno limitato i loro duelli, ma il rischio è sempre dietro l’angolo. Lo si è visto oggi. I due non potranno mai andare d’accordo. Come due cariche di segno opposto. Oppure come due campioni troppo grandi per essere contemporanei.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo