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MotoGP, Marc Marquez e la guerra psicologica con Valentino Rossi. L’unica battaglia impossibile da vincere

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Il rabbioso trionfo di Misano, arrivato dopo oltre un mese di astinenza e due brutte sconfitte che bruciavano, è valso a Marc Marquez un vantaggio di 93 punti nella classifica del Mondiale MotoGP 2019; l’ottavo titolo iridato è ormai quasi una formalità e per il Cannibale spagnolo non resta che concentrarsi sulle piccole cose per trovare e sfruttare le motivazioni necessarie. Il cammino in questo 2019 è stato abbastanza lineare, solamente la caduta di Austin aveva offerto un’illusoria sensazione di lotta che, per la verità, non c’è mai realmente stata; Marquez ha dominato e lo ha fatto alla sua maniera, senza lasciare briciole.

Con la sfortunata caduta di Andrea Dovizioso in Gran Bretagna se ne sono andate anche le ultime speranze residue di un qualche colpo di scena e Marc è tornato in Italia a mente libera, consapevole che, sebbene mancassero ancora sette round, nessuno avrebbe più potuto impensierirlo seriamente. Poi, al sabato, succede ciò che non ti aspetti. In un istante il fuoco interiore del pilota della Honda viene riacceso da uno screzio in pista con l’acerrimo rivale Valentino Rossi e dentro di lui qualcosa cambia, di nuovo. Per la verità è abbastanza evidente che il battibecco in pista col Dottore sia stato cercato e causato dal catalano, ma poco importa dal momento che il pesarese non si è tirato indietro e ha riacceso la miccia.

Marquez non chiedeva altro e domenica ha trionfato contro Fabio Quartararo, contro il pubblico di Misano e contro quell’immagine così fastidiosa e ingombrante rappresentata dalla figura di Valentino; e da qui lo sfogo, l’esultanza rabbiosa e senza freni, per ribadire il concetto che il più forte, ora, è lui. Un trionfo a tutto tondo? Forse no, perché la stessa foga liberata con così tanta energia è stata interpretata da molti come l’ennesima dimostrazione del senso di sofferenza che il campionissimo cova nei confronti della popolarità di Rossi. Capirne il motivo non è, d’altro canto, neanche troppo difficile. Con ogni successo aggiunto al suo interminabile palmarès, Marquez si sta preparando per superare e forse anche distruggere tutti i record in pista di Valentino, eppure da persona intelligente qual è, non può fare a meno di notare di non essere al primo posto nei cuori dei tifosi.

La situazione ricorda per molti versi quella di Novak Djokovic nel tennis. Il tennista serbo sta rapidamente chiudendo il gap, in termini di numeri e trofei, da due mostri sacri come Roger Federer e Rafa Nadal ma continua a soffrire in modo evidente l’enorme e incolmabile divario di tifo rispetto agli altri due tra gli appassionati che popolano gli spalti degli stadi.

È impossibile non riconoscere l’incredibile valore che ha raggiunto Marc nel motociclismo moderno, ma la domanda che sorge spontanea e che certamente è passata nella testa del Cabroncito durante l’ultimo weekend di gare, è la seguente: riuscirà mai Marquez a raggiungere Rossi nelle simpatie e nel cuore dei tifosi? E cosa potrebbe fare per riuscirci?

Certamente il fatto che lo spagnolo stia continuando da tutta la carriera sullo stesso comodo e avvolgente sedile che gli regala serenità e successi a ripetizione in questo senso non può aiutare. Marquez lo sa perfettamente e a tal proposito il contratto in scadenza con Honda alla fine del prossimo anno, proprio quando l’iberico potrebbe aver finalmente raggiunto il tanto agognato nono successo iridato e pareggiato i conti con Valentino, potrebbe davvero fare al caso suo.

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Foto: Valerio Origo

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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