MotoGP
MotoGP, Mondiale 2019: Marquez assatanato a Misano, Quartararo una nuova speranza, Ducati e Valentino Rossi sconfitti
51 vittorie in top-class, 77 in carriera, 7 in stagione e 12 podi in 13 appuntamenti iridati: sono questi alcuni dei numeri del Cannibale della MotoGP Marc Marquez. Lo spagnolo, in sella alla Honda 93, è sempre più vicino al suo ottavo titolo iridato, vantando a sei weekend dalla conclusione ben 93 punti sul secondo nella classifica mondiale, ovvero Andrea Dovizioso. Si tratta del gap più elevato alla 13esima gara dai tempi di Valentino Rossi vs Max Biaggi nel 2005, quando il “Dottore” aveva 122 lunghezze di margine nei confronti del “Corsaro”.
Statistiche che attestano le grandi qualità dell’iberico ma non sono del tutto esaustive. Sì perché la vittoria di Misano ha un sapore particolare. Marc sentiva particolarmente questa corsa e i motivi sono i seguenti: i due secondi posti in volata in Austria e in Gran Bretagna un po’ “bruciavano” e l’episodio con Rossi nelle qualifiche lo ha “risvegliato”. Inutile negarlo, vincere nel fortino del “46”, dove Marquez non è ovviamente il pilota preferito, gli ha dato una carica ulteriore e per un vincente come lui questo è stato uno stimolo extra. Un Marquez in versione “rumore dei nemici” e meno politically correct. Mai, infatti, si era vista un’esultanza di rabbia e così spontanea da parte sua, solito invece esibire un sorriso alla Joker. Una soddisfazione infinita frutto inoltre delle difficoltà di una gara complicata, dove le Yamaha nei primi cinque posti erano quattro e il francesino Fabio Quartararo è stato autore di una prova strepitosa.
This one means a lot to @marcmarquez93! ????#SanMarinoGP ???????? pic.twitter.com/54ECsbREku
— MotoGP™???? (@MotoGP) September 15, 2019
Parafrasando il titolo di un film, si potrebbe descrivere il 20enne transalpino come una “Nuova speranza” contro l’impero dell’asso nativo di Cervera. Tra le mani di Fabio la M1 è stata veloce e costante: impressionante soprattutto nel t-3, dove la trazione era un fattore a proprio vantaggio. Ci serviva il colpo per batterlo e Marc lo ha messo in scena nell’ultima tornata, salvando intelligentemente le gomme e sferrando il proprio attacco alla Quercia con una staccata poderosa. Quarto podio nel suo anno da rookie per Quartararo, a dimostrazione che la stoffa c’è.
Tuttavia, il ragazzo nativo di Nizza, attualmente settimo in classifica generale con 163 punti di ritardo dalla vetta, è difficile che possa ambire alla piazza d’onore. Il citato Dovizioso (182 punti), Danilo Petrucci (151 punti), Alex Rins (149 punti), Maverick Vinales (134 punti) e il menzionato Rossi (129 punti) per esperienza e continuità paiono avere delle credenziali migliori. In questo senso, in casa Ducati e del nove volte iridato bisogna riflettere. Il team di Borgo Panigale, vincitore l’anno scorso sul circuito dedicato a Marco Simoncelli, ha sofferto tanto il poco grip sull’anteriore, avendo grandi difficoltà con la messa a punto sul nuovo asfalto. Il “Dovi” sesto a 13″744 e “Petrux” decimo a 31″456 sono stati costretti a guidare, come si suol dire, sulle uova e ovviamente la propria prestazione è risultata lontana da quello che si sperava. Suzuki e Yamaha possono rivelarsi avversarie temibili nella continuazione del campionato, dato per assodato che l’iride è cosa d’altri.
Non può sorridere neanche Valentino. La “medaglia di legno” (quarto posto) non è soddisfacente quando ci sono due M1 davanti, ovvero quelle di Quartararo e del compagno di squadra Vinales (al secondo podio consecutivo). Il “Dottore” fatica tanto in uscita dalle curve e questo aspetto sta facendo la differenza nel confronto diretto coi suoi avversari. Per questo, il riscontro a Misano ha il sapore della bocciatura, visto e considerato il suo obiettivo, vale a dire il podio.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo