MotoGP
MotoGP, Pagelle GP Aragon 2019: Marquez in carrozza, Dovizioso di cuore, Rossi e Petrucci male, Lorenzo turista
Il Gran Premio di Aragon 2019 della MotoGP non entrerà negli annali del Motomondiale, su questo non ci sono dubbi. La vittoria di Marc Marquez è stata in dubbio, forse, per qualche centinaio di metri, dopodiché il campione del mondo è partito e non lo ha più visto nessuno. Alle sue spalle ci si attendeva la Yamaha, invece la moto di Iwata tradisce i suoi alfieri ed esce prepotentemente la Ducati. Molto bene Andrea Dovizioso e Jack Miller, sufficienti Maverick Vinales e Fabio Quartararo, mentre chiudono una pessima gara Valentino Rossi, Alex Rins e Danilo Petrucci. Andiamo, quindi, a consegnare le pagelle del MotorLand ai protagonisti della classe regina.
LE PAGELLE DEL GRAN PREMIO DI ARAGON 2019 – MOTOGP
Marc Marquez (Honda) 9.5: non gli si può dare 10 perché ha dato la sensazione di non avere dovuto faticare nemmeno un minuto nel corso di questo fine settimana. Su questa pista è pressoché imbattibile e la sua Honda lo sospinge in maniera perfetta. Domina le prove libere, centra la pole non forzando nemmeno e vince una gara nella quale gli avversari l’hanno visto per circa metà del primo giro. In inglese si direbbe “unfair”, in italiano si può tradurre con “così è davvero troppo”. Chapeau al campione del mondo.
Andrea Dovizioso (Ducati) 8: sembrava nel bel mezzo di uno dei weekend più complicati della sua annata. Scatta decimo dalla griglia e chiude secondo con una rimonta rabbiosa ed inesorabile. Una prova maiuscola per il romagnolo che ribadisce di essere lui la seconda forza di questo Mondiale. Chiude con una splendida serie di sorpassi a soli 4.8 secondi da Marquez, di più davvero non poteva fare.
Jack Miller (Ducati) 7.5: il quarto posto nelle qualifiche di ieri poteva trarre in inganno. La prova di oggi, invece, ribadisce come l’australiano sia a suo agio con la GP19 e il terzo posto lo consacra, superando Maverick Vinales proprio nel finale.
Maverick Vinales (Yamaha) 6.5; oggettivamente confidava in qualcosa di più. Dopo quanto visto in queste giornate voleva il podio al MotorLand, e da protagonista. Rimane nella piazza d’onore a lungo, prima di un calo finale che lo vede scivolare ai piedi del podio con tanto amaro in bocca. Passo indietro della sua M1 oggi, e lo spagnolo lo paga a caro prezzo.
Fabio Quartararo (Yamaha Petronas) 6: dopo tante gare scintillanti, oggi il francese ha fatto il minimo sindacale. Chiude in quinta posizione a 8.9 secondi e ne accusa 3.5 dal podio. Ieri ammetteva di non avere il giusto feeling all’anteriore e la gara di Aragon lo ha confermato.
Cal Crutchlow (LCR Honda) 7: come Andrea Dovizioso riesce a mettere in atto una bella risalita. Dopo diversi appuntamenti anonimi centra un sesto posto che non sarà una vittoria, ma potrebbe regalargli una boccata di ossigeno.
Aleix Espargarò (Aprilia) 7.5: un settimo posto che vale oro. Lo spagnolo spreme al massimo la sua moto per rimanere nei piani alti della classifica e ci riesce, tenendosi dietro piloti di spessore.
Valentino Rossi (Yamaha) 4: una delle peggiori versioni del “Dottore” degli ultimi anni. Partiva dalla seconda fila e sognava una gara da podio, ma rimane alle spalle di Aleix Espargarò a lungo senza mai riuscire a passarlo. Da li in poi viene sfilato da diversi avversari e annaspa. Chiude ottavo con un ritardo pauroso di 23.6 secondi. Per fare due conti: ne becca 13 dal portacolori della Aprilia (ed è assolutamente clamoroso) quindi 17.8 dal suo compagno di scuderia e, infine, 18.8 da Andrea Dovizioso che per la prima fase della corsa era alle sue spalle. Allarmante.
Alex Rins (Suzuki) 4: pronti, via e sperona Franco Morbidelli. Dopodiché si prende un long lap penalty, ritorna in gara, sbaglia in diverse occasioni, quindi inizia una rimonta spettacolare che lo porta fino al nono posto. Uno spreco..
Danilo Petrucci (Ducati) 3: Che fine ha fatto quel pilota che vinceva al Mugello? Il pilota umbro è sparito. Dopo gare anonime oggi, forse, tocca il fondo. Conclude 12esimo a 33 secondi dalla vetta. Prende una “paga” notevole dal compagno di scuderia che chiude a quasi mezzo minuto, e finisce alle spalle anche di Andrea Iannone. Tito Rabat, con la Ducati del team Reale Avintia finisce 15esimo a 3 soli secondi da Petrux. Momento nero.
Jorge Lorenzo (Honda) 2: prosegue nel suo calvario. Chiude 20esimo e penultimo a 46 secondi dal suo compagno di team. Guida ad andatura turistica per non rischiare di cadere. In questo modo non ha nemmeno senso chiudere il campionato…
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo