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MotoGP
MotoGP: Valentino Rossi e la Yamaha enigmatica. Il “Dottore” fa bene a continuare?
Il 14° round del Mondiale 2019 di MotoGP, ad Aragon (Spagna), fa già parte del passato e Valentino Rossi è lì a chiedersi come fare per trovare una soluzione alle sue problematiche. Il “Dottore” è reduce dal deludente ottavo posto del GP spagnolo, lontano dai primi e mai in lotta per ottenere il massimo possibile. Nel day-1 iberico vi era stato un segnale di ripresa che lo stesso Rossi aveva alimentato. Da tempo non si vedeva il “46” ritrovarsi al termine del venerdì secondo nelle FP2 e terzo nella classifica combinata. Poi, si è persa la retta via e anche la Yamaha non ha dato quelle risposte che lui tanto si attendeva.
Il posteriore della M1, soprattutto la sua, continua a fare i capricci: mancanza cronica di trazione e sfruttamento pessimo della gomma. Dopo 5/6 giri la corsa ad Aragon del nove volte iridato era già finita e per non rischiare la caduta era d’obbligo usare cautela. Un problema, come detto, che si ripercuote da tempo, causa di sventure per un Rossi in cerca di un’identità in un campionato dominato dallo spagnolo Marc Marquez. La domanda che ci si pone è la seguente: Valentino fa bene a perseverare?
Non è certo un quesito nuovo, parlando di un centauro con 40 primavere sulle spalle. Tuttavia, contrariamente a chi guarderebbe solo ai risultati, il “46” non demorde per la voglia e la passione che ha nel guidare. Ovviamente, il sogno di quel 10° titolo è sempre in testa ma non è un’ossessione, consapevole della difficoltà del caso e anche di un contesto sempre più qualificato in cui anche dal punto di vista fisico e mentale si fa la differenza. Il contratto dello yamahista scade nel 2020 e le voci su un possibile rinnovo fino al 2022 non sono invenzioni. A questo punto la palla, più che alla casa di Iwata, passa proprio a Valentino per una scelta non semplice. Basterà al “Dottore” divertirsi in pista pur sapendo che le vittorie, spesso e volentieri, saranno affari di altri?
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo
