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Ciclismo

Mountain bike, Mondiali 2019: Italia opaca e piuttosto sfortunata

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Si sono chiusi nella giornata di ieri i Mondiali di mountain bike 2019 in programma a Mount Saint Anne, Canada. Un’edizione non particolarmente fortunata per i colori azzurri che faranno ritorno con una sola medaglia, vale a dire il bronzo di Andrea Emanuel Vittone. Potevano tranquillamente essere due se Gerhard Kerschbaumer non fosse stato colpito dalla sfortuna proprio mentre era a 500 metri dalla conferma dell’argento conquistato dodici mesi fa. Per il resto se non è buio pesto poco ci manca, ma andiamo ad analizzare nel dettaglio i risultati.

Cross Country

Nella specialità olimpica delle ruote grasse, come detto, è arrivata la medaglia grazie alla gara Junior maschile. Un bottino davvero esiguo anche vedendo quanto era successo nelle ultime edizioni. L’attenuante delle sfortuna è sicuramente importante, ma è fondamentale non trasformarla in uno scudo per nascondersi dietro ai problemi. Infatti, ad oggi, un’alternativa a Kerschbaumer non c’è, anche se Luca Braidot è sempre lì nelle primissime posizioni a giocarsi le proprie carte. Gli altri atleti del Bel Paese, invece, si sono comportati in linea con quanto fatto nell’anno 2019.

Nelle categorie giovanili, sebbene questi risultati contino relativamente, si sono viste cose discrete. A pesare è un magnifico bronzo di Andreas Emanuel Vittone affiancato dalla tredicesima posizione di Davide Toneatti in una categoria Juniores che ci ha visto quantomeno protagonisti. Buona anche la prestazione di Gioele De Cosmo nella categoria Under 23 che ha chiuso le sue fatiche in settima posizione. Da non eliminare del tutto anche la dodicesima piazza di Simone Avondetto, visto che il podio era molto vicino.

A meno di un anno dalle Olimpiadi preoccupa notevolmente la situazione del settore femminile che, se a Rio andava apertamente alla ricerca della medaglia, oggi si trova in un tunnel piuttosto oscuro. Eva Lechner non è più quella di un tempo e le nuove leve stentano a prendersi la scena. Il risultato? Il 21° posto per l’altoatesina ed il 22° per Chiara Teocchi.

Anche all’orizzonte non si vedono talenti in grado di rivoltare le sorti azzurre nel prossimo futuro. Nella categoria Under 23 è arrivato il quinto posto di Martina Berta, ma la ragazza ha mostrato molte lacune e nell’ultimo giro da possibile medaglia è arrivata lontana in quinta piazza. Ancora più difficile la situazione nel campo Juniores dove la prima atleta al traguardo, Nicole Pesse, ha chiuso in 32ma posizione. E’ vero che i risultati veri e propri non contano nulla nelle categorie giovanili, ma è altrettanto giusto affermare che non si è visto nemmeno un margine di crescita così elevato e questo ci fa dire che ci attendono anni difficili nel settore rosa.

 Downhill

Ci si aspettava molto di più anche dal downhill, che tuttavia in Italia ancora non viene praticato come negli altri Paesi. L’Italia aveva buone carte da giocare sia nel settore femminile che nel settore maschile nella categoria Elite. Tutte le speranze della partenza si sono affievolite dopo la prova di qualificazione, dove la situazione ha preso una piaga inaspettatamente negativa poi continuata anche domenica quando in palio c’erano le medaglie. Si è invece deciso di non portare nessun atleta nelle categorie giovanili.

Tra i maschi l’atleta faro doveva essere Jonas Von Klebesberg, ma non si è presentato al meglio alla rassegna iridata e dopo aver saltato la prova ha fatto un errore che lo ha estromesso del tutto. Il migliore risulta essere Davide Palazzari, 46°.

Ancor più importanti erano le attese intorno al settore femminile, dove ci presentavamo con la terza e la quinta atleta dell’anno. Alla fine, però, è venuta fuori la gara peggiore della stagione, che alla fine racconta di due azzurre lontane dalle posizioni che contano: sesta Eleonora Farina, addirittura 21ma Veronika Widmann.

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Foto: Fabbian

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