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Rugby, Mondiali 2019: Francia e Australia prenotano i quarti, All Blacks in chiaroscuro

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Si è conclusa la seconda giornata della Rugby World Cup 2019 e dopo l’esordio ieri con Giappone-Russia oggi finalmente in campo si sono visti i big team. Tre sfide bellissime e che mettevano già tantissimo in palio. E le previsioni non sono state smentite, con Australia, Francia e All Blacks che hanno portato a casa altrettante vittorie, ma al termine di vere e proprie battaglie.

I Wallabies sono un po’ l’incognita di questo Mondiale e la sfida con le Fiji rischiava di diventare una pericolosa buccia di banana. Nonostante un dominio territoriale e di possesso, infatti, l’Australia ha subito l’effervescenza figiana per quasi un’ora di gioco. Il piede di Ben Volavola e le mete di Peceli Yato e Waisea Nayacalevu hanno spaventato Michael Cheika, che al 55′ vedeva i suoi soccombere per 12-21. Ma i Wallabies si sono confermati squadra dai due volti e quando gli errori sono diminuiti e le occasioni cresciute non hanno lasciato scampo alle Fiji. Tre mete in 12 minuti, tra il 57′ e il 69′, hanno chiuso i giochi, dando all’Australia anche il punto di bonus. Per i Wallabies un posto ai quarti di finale quasi prenotato, per le Fiji l’obbligo di vincere la difficile partita con il Galles per non tornare subito a casa.

Copione simile ci si aspettava per Francia-Argentina. Due outsider di lusso in questo Mondiale, ma con la forte Inghilterra nel girone la consapevolezza che la sfida di oggi era già quasi da dentro o fuori. Chi vinceva aveva un piede e mezzo nei quarti, chi perdeva doveva fare la partita della vita contro il XV di Eddie Jones per evitare il flop. E il primo tempo ha parlato solo Bleus. La Francia ha dominato la scena, giocato un buonissimo rugby e le mete di Gael Fickou e Antoine Dupont in poco più di un quarto di gioco sembravano aver segnato il match. L’Argentina, però, non è mai doma e a inizio ripresa ha cambiato letteralmente marcia. La Francia è andata fuori giri e le mete di Guido Petti e Julian Montoya hanno riaperto tutto. Quando, poi, Benjamin Urdapilleta ha sfruttato le due occasioni dalla piazzola il sorpasso era fatto. Con una Francia che sembrava in ginocchio, ma che è stata salvata dal drop di Camille Lopez e graziata dopo l’assurdo fallo di Fickou che poteva costarle caro. La Francia ha vinto 23-21, ha convinto almeno per 40 minuti e ha strappato un successo che può significare quarti di finale. Per l’Argentina, invece, la consapevolezza di aver buttato via un’occasione d’oro.

L’ultimo, attesissimo, match era quello della Pool B, quella dell’Italia. In campo Nuova Zelanda e Sudafrica. Ebbene, gli 80 minuti di Yokohama dovrebbero aver spento le residue speranze per i tifosi azzurri di superare il turno. L’impatto fisico, l’atletismo, oltre ovviamente alle qualità tecniche, di All Blacks e Springboks si sono confermate devastanti. La Nuova Zelanda alla fine si è imposta per 23-13, ma a convincere maggiormente è stato il Sudafrica che ha saputo rientrare in partita dopo il 17-3 del primo tempo e che ha mostrato qualità che la candidano seriamente a un posto in finale. La vittoria degli All Blacks è fondamentale, nonostante pochi si aspettino che l’Italia possa battere una delle due favorite a passare la fase a gironi, per gli accoppiamenti nei quarti. La Nuova Zelanda, ora, è in pole per affrontare la non impossibile Scozia, mentre il Sudafrica rischia di doversi scontrare contro l’Irlanda, che può metterla in difficoltà.

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Foto: Alfio Guarise – LPS

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