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Rugby, Mondiali 2019: il Sudafrica ai raggi X. Springboks fuori portata per gli azzurri?

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La Coppa del Mondo dell’Italia vivrà il suo spartiacque venerdì mattina, quando al Shizuoka Stadium Ecopa gli azzurri affronteranno il Sudafrica. Al momento l’Italia guida la pool B con 10 punti, mentre il Sudafrica è secondo con cinque punti, con gli All Blacks a 4 punti (ma una partita in meno), Canada e Namibia ultime a zero punti. Attenzione, però, perché gli azzurri hanno sfidato i due underdog fino a ora, mentre gli Springboks hanno perso all’esordio contro la Nuova Zelanda. Una classifica, dunque, falsata e che deve far tenere i piedi per terra ai fan azzurri.

Quello di venerdì è un vero e proprio spareggio. Chi vince stacca virtualmente il biglietto per i quarti di finale, chi perde è fuori. Con un pareggio tutto verrebbe rimandato all’ultimo turno, con i punti di bonus e la differenza punti le variabili da tenere d’occhio, ma con gli Springboks che affronteranno il Canada e gli azzurri gli All Blacks è evidente come un pareggio metterebbe in vantaggio il Sudafrica. Ma la sfida con gli Springboks è fuori portata come si dice da tempo, o gli azzurri hanno delle chance?

Lo sport non è una scienza esatta e paragonare le partite giocate sino a ora trova il tempo che trova, ma un primo indizio sulla differenza tra le due formazioni arriva dal doppio confronto contro la Namibia. L’Italia con gli africani ha giocato male, ha sofferto, ha segnato sì 7 mete, ma ne ha subite ben tre. Il Sudafrica, invece, è stato sempre in controllo del match, ha segnato 9 mete senza subirne neanche una. Gli Springboks, inoltre, hanno perso contro gli All Blacks, ma giocandosela per 80 minuti e contro l’Italia schiereranno il XV ideale, proprio per evitare scherzi.

Ipotizzando la stessa formazione che ha giocato contro la Nuova Zelanda è evidente come siano veramente pochi i punti deboli del Sudafrica. La prima linea è formata da Steven Kitshoff, Malcolm Marx e Frans Malherbe, ma a far paura sono i rincalzi, con giocatori del livello di Bongi Mbonambi e Tendai Mtawarira a poter entrare a partita in corso, senza che la prima linea perda in qualità. Eben Etzebeth è il leader della seconda linea, mentre capitan Siya Kolisi guida una terza linea che a numero 8 ha un altro campione esperto, cioè Duane Vermeulen. E’ evidente che la mischia sudafricana sia un’arma che Rassie Erasmus sfrutterà a pieno a Shizuoka e gli azzurri dovranno essere al 100% per non concedere facili falli in mischia chiusa, conquistare le proprie touche e usare le fasi statiche per costruire azioni.

E se la mischia sudafricana è storicamente fortissima, non è da meno la linea arretrata. La mediana formata da Faf De Klerk e Handré Pollard è di livello mondiale, mentre i possibili sostituti sono il giovane talento Herschel Jantjies, l’ottimo Elton Jantjies e l’apertura/centro Frans Steyn, unico giocatore reduce del successo iridato nel 2007. Ma a far paura è il triangolo allargato degli Springboks. La difesa italiana ha mostrato molte lacune contro Namibia e Canada e Conor O’Shea dovrà inventarsi qualcosa per venerdì, perché dall’altra parte ci saranno tre giocatori che sanno fare malissimo. All’ala saranno schierati probabilmente Makazole Mapimpi, giocatore dalla potenza devastante, e Cheslin Kolbe, solo 171 centimetri d’altezza, ma una velocità e degli skills che hanno messo in seria difficoltà anche la difesa degli All Blacks. A estremo, infine, l’ottimo Willie le Roux che garantisce esperienza. Insomma, sulla carta gli Springboks appaiono proprio fuori portata per l’Italia, ma sarà il campo a dire l’ultima parola.

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Foto: Lapresse

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