Rugby
Rugby, Mondiali 2019: le avversarie del girone dell’Italia. Namibia e Canada da battere, sfide impossibili a Sud Africa e Nuova Zelanda
Domenica mattina, fischio d’inizio alle ore 7.15, inizia la Rugby World Cup dell’Italia di Conor O’Shea. Gli azzurri del rugby sono stati inseriti nella pool B che, oltre all’Italia, comprende Nuova Zelanda, Sudafrica, Canada e Namibia. Un girone durissimo per Parisse e compagni e un pool, a differenza di tutti gli altri, che appare già deciso. Cinque squadre che rappresentano, però, tre livelli ben distinti di rugby e, dunque, gli obiettivi per l’Italia appaiono già scritti.
Come detto, si parte domenica 22 settembre alle ore 7.15 contro la Namibia. Gli africani sono degli habitué dei Mondiali e sono alla sesta partecipazione consecutiva. Nonostante ciò, però, la Namibia è ancora alla ricerca della sua prima vittoria iridata ed è una delle Cenerentole del torneo. 23esima nel ranking mondiale, la formazione africana non può rappresentare un pericolo per gli azzurri, che dovranno iniziare la Rugby World Cup con una vittoria convincente. La Namibia ha 31 convocati, ma i nomi più importanti sono quelli che non sono nella lista. Dopo tre Mondiali da protagonista non ci sarà Jacques Burger, probabilmente il giocatore più iconico del Paese, che si è ritirato dopo la RWC 2015. E non ci sarà nemmeno Renaldo Bothma, terza linea che ha annunciato a sorpresa l’addio alla nazionale a pochi giorni dall’inizio della preparazione. Chi sono, dunque, i giocatori da tenere d’occhio? Capitan Johan Deysel, sicuramente, l’esperto Eugene Jantjies e poco altro. Obiettivo della squadra? Giocarsi la prima vittoria della sua storia contro il Canada.
Giovedì 26 settembre, alle ore 9.45, il secondo match degli Azzurri sarà contro il Canada. L’ultima sfida tra l’Italia e i nordamericani è datata 26 giugno 2016, uno dei primi test con Conor O’Shea in panchina. A Toronto gli azzurri soffrirono a lungo e solo un calcio piazzato di Carlo Canna al 72′ ci diede la vittoria per 20-18. Ma da allora la parabola del Canada è stata in discesa. Tante sconfitte, poche soddisfazioni – l’unica reale è stato qualificarsi per il Giappone – e una squadra che ha perso la propria identità. Come detto, si dovrebbe giocare con la Namibia l’unico successo del torneo e anche in questo caso gli Azzurri sono chiamati non solo a una vittoria, ma anche netta e convincente. Quali sono i giocatori da temere? Uno sopra tutti, cioè la 33enne ala DTH van der Merwe, al suo quarto Mondiale e che gioca nei Glasgow Warriors. Van der Merwe è l’arma speciale per Kingsley Jones e potrà mettere in difficoltà la difesa azzurra. Per il resto, però, il Canada non può far paura.
Chiuse le due pratiche ‘minori’ l’ottobre azzurro sarà durissimo, se non impossibile. Il 4 ottobre, alle ore 11.45, al Shizuoka Stadium Ecopa l’Italia affronterà il Sudafrica. Gli Springboks sono tra i favoriti d’obbligo per la vittoria finale, e lontani parenti della squadra che nel 2016 perse clamorosamente a Firenze con gli Azzurri e sono reduci dal successo nella Rugby Championship. Dopo anni di dubbi, l’arrivo di Rassie Erasmus sulla panchina ha dato una svolta alla squadra, ora molto più quadrata e costante. Tantissima la qualità in campo, e trovare i giocatori più forti in un gruppo così è difficile. Sicuramente il Sudafrica fa del pacchetto di mischia una delle sue armi più potenti, a partire dal tallonatore Malcolm Marx, arrivando a Eben Etzebeth, nonostante le polemiche per una presunta aggressione razzista, e passando per il capitano, Siya Kolisi. Ma anche la linea dei trequarti è devastante, dal mediano di mischia Elton Jantjies al meta-man Makazole Mapimpi, passando per l’esperienza di Frans Steyn, unico reduce degli Springboks campioni del mondo nel 2007.
Il gran finale per l’Italia, almeno nella fase a gironi, sarà sabato 12 ottobre, alle ore 6.45. Sergio Parisse e compagni sfideranno i bi-campioni del mondo della Nuova Zelanda. Gli All Blacks non necessitano di presentazioni, hanno vinto tre Coppe del Mondo, di cui le ultime due nel 2011 e nel 2015, hanno trionfato in sei delle ultime otto Rugby Championship e sono, d’obbligo, la squadra da battere in questi Mondiali. L’Italia contro la Nuova Zelanda non ha mai vinto, ha subito il peggior ko della sua storia ai Mondiali (101–3 nel 1999) ed è difficile immaginare che la squadra di Steve Hansen si trovi in difficoltà contro gli Azzurri quest’anno. Tra le convocazioni spicca quella di uno dei giocatori più esperti, Brodie Retallick, il quale però non ci sarà contro l’Italia. Infortunato, infatti, Retallick sarà a disposizione di Hansen solo dai quarti di finale in poi. Tra gli altri nomi, tutti di altissimo livello, mancano a sorpresa due campioni come il centro Ngani Laumape e l’esperto pilone Owen Franks, mentre se si vuole tenere d’occhio qualcuno in particolare, evidenziamo i nomi di Kieran Read, Sonny Bill Williams, e la presenza tra i convocati di ben tre fratelli, i Barrett: Scott, Beauden e Jordie.
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Foto: Alfio Guarise LPS