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Rugby
Rugby, Mondiali 2019: le possibili rivelazioni. Chi ci sorprenderà in Giappone?
Venerdì all’ora di pranzo scatta la Coppa del Mondo 2019 in Giappone. Un torneo aspettato da tempo, con le più forti squadre al mondo pronte a sfidarsi per conquistare il titolo. Nel rugby mondiale, va detto, le sorprese non sono all’ordine del giorno. In otto edizioni hanno vinto solo quattro squadre, ai quarti di finale, salvo qualche eccezione, ci sono andate sempre le stesse. Insomma, difficile aspettarsi una sorpresa che riscriva la storia. Ma nel gruppone di nazionali sbarcate in Giappone c’è chi sogna – se non di vincere – almeno di creare uno shock.
Non si può inserire tra le contendenti al titolo, ma tra le squadre che possono rivoluzionare i pronostici sicuramente va inserita l’Argentina. I Pumas sono una squadra solida, concreta, che da qualche anno sono abituati a giocare con le selezioni più forti, da quando sono stati accolti nell’allora Tri Nations. Nella Rugby Championship gli argentini faticano, hanno ottenuto poche vittorie, ma sicuramente gli argentini sanno come vincere anche contro nazionali come gli Springboks o gli All Blacks. La compagine sudamericana è inserita nella pool C, assieme a Inghilterra, Francia, Tonga e USA. Se le ultime due sfide appaiono delle formalità, l’Argentina può raggiungere i quarti o tornare velocemente a casa. Sulla carta l’Inghilterra è irraggiungibile, ma i Pumas potrebbero giocare un brutto scherzo alla Francia e, dai quarti di finale in poi, non partiranno mai sconfitti.
Quattro anni fa sconvolsero il mondo all’esordio, battendo il Sudafrica. Il Giappone è una squadra in forte crescita, ma anche se padroni di casa è difficile immaginarli superare la fase a gironi. Nel gruppo A, infatti, affronteranno l’Irlanda e la Scozia e, da pronostici, dovrebbero cadere. Ma l’Irlanda non è più l’armata invincibile di un anno fa, mentre la Scozia è l’eterna incompiuta, nonostante tanta qualità in campo. I nipponici, dunque, hanno la chance di piazzare un colpaccio come quattro anni fa e, questa volta, battere una delle regine di “Ovalia” potrebbe bastare per conquistare degli storici quarti di finale.
La pool D sembra già scritta. Australia e Galles sono di un altro livello, entrambe devono venir inserite nel gruppone di squadre che possono puntare al titolo, ma il girone potrebbe riservare sorprese. Non dalla Georgia, che nonostante i tanti proclami degli ultimi anni, è ancora troppo distante dal rugby che conta e contro due squadre che non vogliono scherzi difficilmente potrà fare la differenza. Da tenere d’occhio, invece, le Fiji. I pacifici sono da sempre un’incognita, una scheggia impazzita capace di deludere clamorosamente, ma anche di battere chiunque. La fisicità dei figiani è devastante e la tecnica mai messa in discussione. Se si presenteranno in Giappone come una squadra (spesso le Fiji sono i Globetrotters del rugby, belli da vedere ma inconcludenti, ndr.), allora per Wallabies e gallesi il rischio di un flop clamoroso diventa reale.
Se si guarda a possibili sorprese nei quarti di finale il discorso è già chiuso (certo, da noi c’è chi sogna l’Italia davanti a Sudafrica o Nuova Zelanda, ma – appunto – è un sogno). Però le rivelazioni possono anche solo essere quelle squadre che riescono a vincere una partita insperata. E le possibili sorprese, da questo punto di vista, potrebbero essere due. La Russia, battuta nettamente dall’Italia quest’estate, si giocherà tutto contro le Samoa. I pacifici sono storicamente di un altro livello, ma da anni sono in crisi profonda e la sfida potrebbe regalare sorprese. Allo stesso modo, occhio al match tra le cenerentole del girone dell’Italia, Canada e Namibia. Gli africani sono al loro sesto mondiale e, a oggi, non hanno mai vinto un match. Potrebbe accadere quest’anno e i Mondiali, per la Namibia, potrebbero entrare nella storia.
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Foto: Roberto Bartomeoli LPS