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Rugby, Mondiali 2019: l’Italia verso il Canada. Situazione infortuni e possibili scelte di formazione di O’Shea

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Archiviata, tra alti e bassi, la pratica Namibia, ora l’Italia di Conor O’Shea è già concentrata sulla seconda sfida della sua Rugby World Cup in Giappone. Giovedì mattina, con fischio d’inizio alle 9.45, gli azzurri scenderanno in campo a Fukuoka contro il Canada, che sarà al suo esordio in questo Mondiale. Come per la Namibia, anche con il Canada gli azzurri sono attesi a una vittoria, anche se i nordamericani possono essere un avversario più ostico rispetto agli africani. E la prova di Osaka ha lasciato molti dubbi nelle teste degli azzurri.

Per fortuna, però, la buona notizia è che il match d’esordio non ha portato con sé guai fisici particolari per gli azzurri. Come ha spiegato in conferenza stampa Conor O’Shea, infatti, l’unico infortunato della partita con la Namibia, cioè il pilone Tiziano Pasquali, “ha una contusione al braccio, nulla di grave” ed è a disposizione per il Canada. Più preoccupante, ma non grave, la situazione di Edoardo Padovani, che ha riportato una lesione cartilaginea all’emitorace destro e sarà sottoposto alle terapie analgesiche del caso. Dunque, il ct irlandese potrà pescare quasi dall’intero mazzo quando sceglierà il XV titolare per il Canada. Partita dove, comunque, è previsto un ampio turnover, sia perché il match arriva solo 4 giorni dopo la Namibia, sia per testare a livello iridato l’intera rosa e, soprattutto, per lasciare magari a riposare – e senza correre rischi di infortuni – alcune prime scelte in vista del match clou contro il Sudafrica.

Partendo dalla prima linea, dunque, quasi certa la presenza di Andrea Lovotti – tenuto a riposo con la Namibia – cui dovrebbe venir affiancato Simone Ferrari, con Marco Riccioni a partire nuovamente dalla panchina. A tallonatore da capire se O’Shea continuerà con Luca Bigi dall’inizio e Oliviero Fabiani in corso d’opera o se con il Canada ribalterà la situazione, sempre che non venga buttato nella mischia Leonardo Ghiraldini per dargli minuti in vista di Sudafrica e Nuova Zelanda. In seconda linea probabile un posto da titolare per Dean Budd, con la possibilità che il man of the match di Osaka Federico Ruzza venga confermato, o retroceda in panchina per dare spazio a David Sisi. Terza linea che difficilmente vedrà riposare Sergio Parisse, mentre è quasi certo che Jake Polledri torni titolare. Dubbio tra la conferma di Braam Steyn, con Sebastian Negri in panchina, o se verrà scelto quest’ultimo titolare, con il sudafricano (o Mbandà) che si accomoda in panchina.

Difficile intuire, soprattutto dopo le prestazioni con la Namibia, le intenzioni di O’Shea in mediana. Un turnover pesante potrebbe essere rischioso, con uno tra Tito Tebaldi e Tommaso Allan che, dunque, potrebbe restare titolare anche con il Canada. Molto probabile, invece, che tra campo o panchina si veda Callum Braley, l’unico tenuto a riposo nel match d’esordio. Conoscendo la predilezione del CT per Allan rispetto a Canna, dunque, forse sarà più probabile che il mediano di mischia italo-inglese parta titolare accanto ad Allan, con Tebaldi e Canna in panchina.

Nella trequarti spazio per Michele Campagnaro, probabilmente con la conferma di Luca Morisi a primo centro, sempre che O’Shea non voglia preservarlo per il Canada, mentre quasi sicuramente tornerà titolare Matteo Minozzi nel triangolo allargato. Quasi certo il suo posizionamento all’ala al posto di Edoardo Padovani, con Giulio Bisegni che potrebbe accomodarsi in panchina.

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Foto: Federugby

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