Sci Alpino

Sci alpino, chi vincerà la Coppa del Mondo senza Marcel Hirscher? Pinturault e Kristoffersen hanno una grande occasione

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Non c’è alcun dubbio: il ritiro di Marcel Hirscher lascia un grande vuoto nello sci alpino, e oltretutto a febbraio, dopo i Mondiali di Are, c’è stato anche quello di Aksel Lund Svindal. Difficile sostituire due personaggi che hanno scritto così tanta storia di questo sport ma le porte ora, in un anno in cui oltretutto non ci sono grandi eventi che mettono in palio medaglie, si spalancano per coloro che la Coppa del Mondo generale non l’hanno mai vinta e che da anni la stanno vanamente inseguendo.

In testa a questo plotone di pretendenti che improvvisamente, soprattutto senza Hirscher, vedono salire alle stelle la loro candidatura al successo finale ci sono Alexis Pinturault e Henrik Kristoffersen. Il primo, negli anni dell’era Hirscher è stato decimo nella generale nel 2012, sesto nel 2013 e nel 2018, quarto nel 2017, terzo dal 2014 al 2016 e infine secondo nel 2019. Il 28enne francese di Courchevel ha sempre fatto difetto in continuità: o faceva alla grande la prima parte di stagione o la seconda, combinando disastri nell’altra metà.

Kristoffersen invece, che nel 2016 riuscì nell’impresa di vincere la Coppa di slalom bastonando regolarmente Marcel tra le porte strette, ma che poi si è dovuto rassegnare al ruolo di eterno secondo, nella generale è stato settimo nel 2014, ottavo nel 2015, secondo nel 2016 e nel 2018 e terzo nel 2017 e nel 2019. Un altro fattore, oltre alla palese superiorità di Hirscher nelle gare tecniche, che non ha fatto mai avvicinare il 25enne norvegese nativo di Lorenskog alla conquista del coppone, è stata la polemica dilaniante con la sua Federazione per questioni di sponsor trascinatasi per quasi due anni.

Ovviamente sia per Pinturault che per Kristoffersen ci sarà da testare la loro solidità psicologica: come reagiranno ora che sanno di poter raggiungere un traguardo che è sempre stato loro negato dal fuoriclasse austriaco? Un gradino sotto questi due, almeno così ha detto l’ultima stagione, è l’altro norvegese Kjetil Jansrud la cui età, 34 anni, non gioca certo a suo favore, per non parlare dell’ex re del gigante, il 35enne statunitense Ted Ligety, il quale anche nei suoi anni migliori non ha mai avuto reali possibilità di vincere la generale, arrivando una sola volta sul podio finale, terzo nel 2013.

Per quanto riguarda gli altri, gli svizzeri Carlo Janka e Beat Feuz, rispettivamente trionfatore nel 2010 e secondo nel 2012, il primo anno dell’era del fuoriclasse di Annaberg, quando gli contese fino all’ultimo la sfera di cristallo, non sono più in grado da tempo di competere per la generale, diverso invece il discorso per il loro giovanissimo connazionale Marco Odermatt, che ha vinto tutto a livello juniores e che l’anno scorso in Coppa del Mondo ha fatto già molto bene in gigante.

Per finire, due parole su Dominik Paris. Da tempo pensiamo che il 30enne altoatesino della Val d’Ultimo possa inserirsi tra i primi tre della classifica generale e la scorsa stagione ci è andato vicino, chiudendo quarto. In teoria quel piazzamento potrebbe migliorare di un gradino nel prossimo inverno in assenza di Hirscher, a patto che Domme mantenga la continuità che ha avuto nell’ultimo anno.

Tuttavia il trionfo assoluto, crediamo, felici di essere smentiti, sia quasi impossibile: di Luc Alphand, capace di portarsi a casa la coppona vincendo solo in discesa e superG nel 1997 ce n’è stato uno solo. Paris, dopo il sigillo in superG dell’anno scorso, deve soprattutto concentrarsi per intascare il trofeo che gli manca, la Coppa di discesa, e se sarà così continuo in entrambe le gare veloci, e continuo significa vincere sempre o quasi, da lottare anche per la generale, tanto meglio.

 

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massimiliano.valle@oasport.it

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