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Tennis: Matteo Berrettini in piena corsa per le ATP Finals dopo gli US Open! Lotta con Nishikori e Zverev, ma non solo

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Adesso non ci sono più dubbi: Matteo Berrettini, dopo un anno iniziato al numero 54 del mondo, due tornei vinti, un ottavo e una semifinale Slam, è nel pieno della corsa per le ATP Finals di Londra. L’ultimo dei suoi grandi risultati, il maggiore, la semifinale a Flushing Meadows, lo ha portato al 13° posto nel ranking classico, ma soprattutto al 9° nella Race to London, che vale l’accesso al torneo di fine anno.

Questa nona posizione, oltretutto, non è di quelle per cui c’è già la certezza dell’ingresso come riserva. E’ vero il contrario: la lotta per l’ottavo posto, l’ultimo utile per la O2 Arena (salvo infortuni che liberano posti) è lì, ad appena 20 punti: davanti a Berrettini c’è il giapponese Kei Nishikori, che è a quota 2180 contro il 2160 scritto alla destra del romano. Un distacco estremamente risicato, che si aggiunge anche alla poca distanza dal settimo posto dello spagnolo Roberto Bautista Agut: 190 punti.

Assodata l’irraggiungibilità di tutti i primi sei (con Rafael Nadal, Novak Djokovic, Roger Federer e Daniil Medvedev già qualificati, in questo ordine), la lotta si accende dunque quando si tratta di scendere dalla settima posizione in giù. E c’è un nome, quello di Alexander Zverev, che ancora deve faticare per staccare il pass: si trova infatti in decima posizione a 2120 punti, quaranta in meno di Berrettini ed altrettanti più del belga David Goffin e del francese Gael Monfils, entrambi a quota 2080. Questo senza escludere, in termini matematici, un exploit di Fabio Fognini, che è a quota 1965 ed ancora in lizza, ma sul ligure pesa l’incertezza sulla reale condizione nel finale di stagione, che potrebbe anche terminare dopo gli US Open visti i suoi problemi a un piede, se dovesse seguire il consiglio che gli ha dato Nadal dopo i quarti di Montreal. Ancora più lontano, a quota 1850 punti, l’argentino Diego Schwartzman, che ha raggiunto i quarti a Flushing Meadows, ma al momento è l’ultimo della lista di maggiormente papabili per lottare fino alla fine.

La programmazione di Berrettini, pur con l’alto obiettivo in vista, non cambierà nel breve termine. Lo ha annunciato in sala stampa a New York, dopo la sconfitta in semifinale con Nadal: saranno sempre l’ATP 250 di San Pietroburgo, il 500 di Pechino e il Masters 1000 di Shanghai le sue mete prima del breve finale di stagione in Europa. Una scelta presa con saggezza non solo da lui, ma anche dal suo team, Vincenzo Santopadre in testa, per continuare il percorso di crescita senza farsi troppo influenzare dai pur pesanti risultati. Del resto, anche lo scorso anno, quando il romano è entrato nei primi 100 e poi si è avvicinato ai 50, nulla è stato lasciato al caso, evitando con costanza passi più lunghi della gamba e scelte affrettate. Ora, per forza di cose, la nuova sfida è il confronto con i grandi, quelli che Berrettini ha iniziato ad affrontare in questo anno, battendone uno, Zverev, e mettendo in riga diversi uomini di spicco tra promesse (il canadese Felix Auger-Aliassime) e veterani (Richard Gasquet e Monfils). E il ventitreenne non sembra per niente spaventato dalla prospettiva, anzi.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Bukharev Oleg / Shutterstock.com

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