Ciclismo

Trofeo Matteotti 2019, Matteo Trentin in forma Mondiale, va in fuga e trionfa alla grande

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Matteo Trentin (Nazionale Italiana) mette subito in chiaro le cose al Trofeo Matteotti. Dopo le ottime prestazioni al Giro di Gran Bretagna (2° dietro a Mathieu Van der Poel e vincitore di una tappa), il trentino riattacca il numero alla schiena, per l’ultima volta prima del Mondiale di domenica prossima, nella classica abruzzese e centra il bersaglio grosso grazie a una fuga da lontano che il gruppo non è riuscito ad andare a riprendere. Sul podio con lui salgono, nell’ordine, Andrey Amador (Movistar) e il giovane Daniel Savini (Bardiani-CSF).

La corsa è stata animata da una fuga di 5 atleti composta dai tre che hanno, poi, concluso la gara sul podio e da Matteo Fabbro (Nazionale Italiana) e Fabien Doubey (Wanty-Groupe Gobert). Savini, a un certo punto, è stato vittima di una scivolata, ma il classe ’97, al primo risultato di grido tra i professionisti, è ritornato in sella senza troppi patemi ed è riuscito a riportarsi sui battistrada nonostante, a un certo punto, perdesse addirittura 1’25”.

Dietro l’inseguimento è andato a fasi alterne, con alcuni momenti in cui l’accordo veniva meno e iniziavano gli scatti. Il vantaggio dei battistrada, ad ogni modo, non è mai andato troppo oltre i 4 minuti, ma, nonostante ciò, grazie all’ottimo lavoro soprattutto degli azzurri, dietro facevano terribilmente fatica a rimontare. A 3 km dal traguardo il plotone aveva ancora 40″ da recuperare e i primi si sono resi conto che, ormai, era fatta. Come da pronostico, poi, Trentin ha finalizzato alla grande cogliendo il suo sesto successo stagionale.

Questo trionfo certifica, dunque, il ruolo di leader maximo di Matteo Trentin in seno alla Nazionale Italiana. Il trentino, infatti, sarà uno dei grandi favoriti domenica prossima e sta vivendo una delle stagioni migliori della sua carriera. Al Tour de France ha vinto una tappa staccando in salita uno dei rivali più pericolosi per domenica prossima, vale a dire Greg Van Avermaet. Al Tour of Britain, invece, ha duellato quasi alla pari con quel Matthieu Van der Poel che, ieri, alla Primus Classic, in 200 metri di muro si è levato di ruota con facilità imbarazzante il sopraccitato Van Avermaet e anche un certo Peter Sagan.
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Foto: Pier Colombo

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