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US Open 2019: Matteo Berrettini batte anche Alexei Popyrin, secondi ottavi di finale Slam consecutivi per il romano!

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Matteo Berrettini si qualifica per la seconda volta consecutiva per gli ottavi di finale di uno Slam, diventando il più giovane italiano, con i suoi 23 anni, a riuscirci. Agli US Open, il romano batte in quattro complessi set, per 6-4 6-4 6-7(3) 7-6(2) dopo 3 ore e 39 minuti di gioco, l’australiano Alexei Popyrin, e sogna il rientro nei primi 20 del ranking. L’azzurro sarà atteso nel pomeriggio italiano (o nella sera) di domani dal russo Andrey Rublev, che sta disputando una grande estate americana ed ha eliminato in tre set l’altro, e più celebre, aussie Nick Kyrgios.

Berrettini si trova a dover affrontare una palla break già dopo sei minuti, cancellandola con un ace. L’azzurro, nel quinto game, si trova sul 15-30, ma sbaglia il rovescio lungolinea che l’avrebbe portato ad avere due chance del 3-2, raggiunto invece da Popyrin. Si tratta solo del preludio a quel che accade due giochi dopo, quando l’australiano finisce sotto 0-40, trova una buona prima, ma viene poi trafitto dalla potenza del dritto del romano. Berrettini, sul 5-3, arriva a due punti dal set, che però va a prendersi con la propria battuta risalendo da 0-30: è 6-4.

L’italiano rischia qualcosa sull’1-2 nel secondo parziale, ma riesce sempre a non concedere spazio a Popyrin, il quale si ritrova di nuovo indietro 15-30 nel game successivo. Berrettini si procura due opportunità di salire sul 3-2 e servizio: la prima la spreca lui con un pallonetto appena largo, sulla seconda è l’australiano a spingere bene con il dritto. Dopo alcune fasi relativamente tranquille, sul 4-4 Popyrin regala ancora due punti e torna sotto 15-30, riesce a portare il game nella battaglia, annulla due palle break, ma deve cedere di fronte a due meravigliose risposte di Berrettini: una colpisce un pezzo di riga laterale e gli consente di chiudere a rete, l’altra è direttamente una palla corta cui segue un precisissimo pallonetto. Al servizio il romano è implacabile, trovando il nuovo 6-4.

L’azzurro fa di nuovo fatica a inizio terzo set, trovandosi 0-30 nel secondo game, ma sistema tutto comandando con servizio e dritto e trovando quattro punti di fila. Popyrin, nel quinto game, sale sul 40-15, ma Berrettini trova tre ottimi punti e la palla break, solo che l’australiano è bravo a giocare un rischiosissimo dritto dal centro che si stampa sulla riga per annullarla e poi andare sul 3-2. Sul 4-4 il romano ha due palle break, ma il suo avversario riesce ad annullarle e a restare avanti nel parziale. I guai, però, arrivano poco dopo: Popyrin trova un bel game di risposta e si guadagna due set point, cancellati da un servizio vincente e da un breve scambio dominato da Berrettini. Quest’ultimo ha di nuovo la chance del 6-5, che però non trova il modo di concretizzare. Si va al tie-break, che vede diversi errori di entrambi nella prima metà, ma viene girato dal primo doppio fallo dell’incontro di Berrettini sul 3-3. Popyrin vince gli ultimi tre punti, l’ultimo con un gran dritto, e trascina con il 3-7 l’azzurro al quarto parziale.

L’azzurro rischia di subire il contraccolpo già da subito, finendo sotto 15-30 nel game d’apertura, ma riuscendo a tenere in mano la situazione. I ruoli si invertono rispetto ai set precedenti, con Popyrin costretto ad annullare una palla del 2-0, vanificata da Berrettini con un errore di rovescio in risposta. Sul 3-2 il romano torna a issarsi sul 15-30, ma è l’unico sussulto di una lunga fase dell’incontro in cui non ci sono particolari emozioni, tutte riservate alla fine del parziale. Sul 5-5 la prima improvvisamente abbandona l’italiano, che si ritrova continuamente in difficoltà: l’australiano spreca di rovescio quattro palle break, sulla quinta Berrettini è padrone del proprio destino, ma sulla sesta, dopo 26 punti, è Popyrin a far funzionare il proprio rovescio lungolinea. Sembra il preludio del quinto set, e invece no, seppur con ulteriori brividi: Berrettini prende la via della rete e sale 0-40, Popyrin non gli concede spazio e guadagna una palla per chiudere sul 7-5, buttandola via con un doppio fallo. Gli errori si susseguono, i doppi falli pure, ed è il romano a essere un po’ più lucido per arrivare di nuovo al tie-break. A quel punto, l’allievo di Vincenzo Santopadre decide che andare sul rovescio del suo avversario può essere una decisione buona. Il risultato è il 7-2, gli ottavi di finale diventano realtà.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: B.Stefanov / Shutterstock.com

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