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US Open 2019, quante posizioni guadagna Matteo Berrettini in classifica? Best ranking per l’azzurro, è top20! E se andasse avanti….
Signore e signori non svegliateci da questo sogno. Matteo Berrettini è il primo italiano, dopo 42 anni, a raggiungere i quarti di finale dello US Open di tennis a New York (Stati Uniti). Il romano, sconfiggendo il russo Andrey Rublev (n.43 del mondo), si è guadagno l’accesso a questo turno, disputando una partita semplicemente perfetta. 7 ace, l’85% dei punti vinti con la prima di servizio e 36 colpi vincenti sono solo alcune delle statistiche di Matteo che si è meritatamente conquistato questo risultato prestigioso. Dopo gli ottavi di finale raggiunti a Wimbledon, i quarti a Flushing Meadows rappresentano qualcosa che nessuno poteva immaginare.
Un 2019 fantastico, fino ad ora, condito da due titoli a Budapest e a Stoccarda, da un atto conclusivo raggiunto a Monaco di Baviera (sconfitto da Garin) e da due semifinali a Sofia e ad Halle. Una vittoria dalla valenza storica perché, come detto, era dal 1977 che un italiano non riusciva a spingersi così avanti. 42 anni fa però non si giocava sul cemento ma sulla terra verde di Forest Hills e Corrado Barazzutti si spinse fino alle semifinali, dove poi fu sconfitto dal campione statunitense Jimmy Connors.
Altre storie e altro tennis è il caso di dirlo. Tornando al presente, il classe ’96 nativo di Roma, grazie a questo risultato, entra di diritto nella top-20, per la precisione si posiziona al n.17 del mondo (nuovo best ranking), con 8 posti guadagnati rispetto all’avvio del torneo americano. E’ chiaro che l’appetito vien mangiando e visto l’eventuale incrocio ci sono possibilità per poter sognare.
Sì perché l’italiano se la vedrà nei quarti di finale con il vincente della sfida tra il francese Gael Monfils e lo spagnolo Pablo Andujar. Il transalpino è quello con la classifica mondiale migliore (n.12 del mondo, secondo gli ultimi aggiornamenti) e contro cui il romano non ha mai giocato, mentre l’iberico è n.49. In questo senso, lo scontro “più favorevole” sarebbe contro Andujar, sconfitto dal nostro portacolori a Parigi quest’anno, sulla terra rossa, in tre set.
Qualora Matteo raggiungesse le semifinali, avrebbe un incremento di 360 punti rispetto alla sua classifica, andandosi a posizionare attorno al n.13 e a ridosso della top-10. Un traguardo non impossibile. E poi? Successivamente è altamente probabile che l’avversario sia Rafael Nadal (n.2 del ranking) e allora sarebbe opportuno parlare di scalata dell’Everest. Non resta che attendere gli eventi…
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse