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US Open 2019: Serena Williams, la regina fa paura e la maledizione di Federer continua a Flushing Meadows
Era la notte del Re e della Regina a Flushing Meadows. Sull’Arthur Ashe Serena Williams e Roger Federer sono scesi in campo e le aspettative erano quelle di centrare le semifinali dell’ultimo Slam dell’anno.
Sul cemento di New York la prova di Serena è stata devastante. La 23 volte vincitrice di Major si è imposta con l’imbarazzante punteggio di 6-1 6-0 contro la sventura cinese Qiang Wang. Una versione ingiocabile dell’americana, al cospetto di una rivale troppo tesa per l’importanza della posta in palio. Williams è sembrata come una leonessa, pronta a sferrare l’attacco nei confronti della propria preda. 25-0 il computo dei vincenti per la padrona di casa che, davanti al proprio pubblico, ha voglia di conquistare il tanto agognato 24° titolo Slam in carriera, interrompendo anche la sequenza negativa nelle finali in cui è stata impegnata dal ritorno in campo, reduce dalla maternità. Per la minore delle sorelle Williams si tratta della semifinale n.13 a New York e della n.38 in un torneo di questa tipologia.
Una Serena che, poi, si è tolta anche la soddisfazione di centrare il successo n.100 in questo Major. Sulla sua strada ora l’ucraina Elina Svitolina. La tennista dell’Est non ha ancora perso un set e sta esprimendo un gioco convincente. Sarà sufficiente per porre un termine alla cavalcata trionfale della 37enne del Michigan, che 20 anni fa si impose per la prima volta a Flushing Meadows? Lo scopriremo anche se, guardando ai precedenti, il bilancio è favorevole (4-1) all’ex n.1 del mondo, con l’unico ko risalente alle Olimpiadi di Rio 2016.
What 100 means…@serenawilliams | #USOpen | #WomenWorthWatching pic.twitter.com/OWivqCEtoG
— US Open Tennis (@usopen) September 4, 2019
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Niente da fare invece per il 5 volte vincitore dello US Open. Federer è stato sconfitto da colui che mai si era fregiato di cio, il bulgaro Grigor Dimotrov. Dopo aver incantato contro Daniel Evans e David Goffin, è arrivata la capitolazione che non ti aspetti. Dimitrov ha sfatato il tabù, bravo a sfruttare anche un Roger non al top della condizione. Il problema alla schiena e il rientro negli spogliatoi al termine del quarto set sono un po’ le immagini di un match nel quale lo svizzero non ha potuto esprimere al meglio delle proprie possibilità le sue qualità. E così si prolunga la maledizione dell’elvetico nella Grande Mela, dal momento che dal 2008 in poi, dopo 5 titoli vinti consecutivamente, non ha più trionfato. Per Grigor, invece, si tratta della prima semifinale in carriera in questo Slam.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse