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US Open 2019: Serena Williams, un 24° Slam che rischia di non arrivare mai dopo le ultime quattro finali perse

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Serena Williams ha perso, con quella di stanotte, la sua quarta finale Slam consecutiva, rinviando ancora una volta il suo sogno di vincere il ventiquattresimo torneo maggiore in carriera. A toglierle il primato in coabitazione con Margaret Court è stata la canadese Bianca Andreescu, che del tennis femminile potrebbe prendere le redini in un futuro neanche tanto lontano, se riuscisse a evitare infortuni in serie.

Per quel che riguarda l’americana, invece, quello che fino a un anno e mezzo fa sembrava un sogno possibile si sta trasformando in una specie di incubo. A Wimbledon 2018 Angelique Kerber non le ha concesso in alcun modo margini di manovra, sconfiggendola per 6-3 6-3, mentre è molto più celebre la sconfitta dello scorso anno sempre agli US Open contro Naomi Osaka: più che il risultato finale dell’incontro (6-2 6-4), famosa è stata la sua sfuriata, con annesso inserimento di temi che col tennis ben poco hanno a che fare, contro il giudice di sedia portoghese Carlos Ramos a seguito di un coaching del suo allenatore Patrick Mouratoglou. Sono in pochi a ricordare che Osaka la surclassò sul piano tennistico per larga parte del match.

La stessa sequenza si è ripetuta, in dimensioni forse anche più ampie, nel 2019: pareva davvero giunto il momento della fine di un incubo a Wimbledon, e invece è successo l’esatto contrario. Merito anche di Simona Halep: la rumena si è rivelata distruttiva, su quell’erba dove è riuscita a cancellare la delusione del 2014, in cui rimase a un infortunio dalla sfida con la ceca Petra Kvitova. Il 6-2 6-2 è il più netto dei quattro rovesci subiti dalla minore delle sorelle Williams nelle ultime finali Slam disputate. L’ultimo, come noto, è il 6-3 7-5 subito da Andreescu, che avrebbe potuto assumere connotati molto più ampi (era sotto 6-3 5-1) senza una reazione d’orgoglio dell’americana, rimasta succube sia di un certo nervosismo che dello spumeggiante gioco della canadese.

C’è qualche possibilità che Serena riesca, finalmente, a raggiungere il record? Appare sempre più difficile, visto che ogni volta che affronta una finale tanto importante finisce sistematicamente per subire più pressione del dovuto, non riuscendo a imporre la personalità che le si riconosce. Un problema, questo, che si vide anche in un’altra, celebre sfida, che fu fortunata per i colori italiani: era il 2015, e Roberta Vinci le impedì di completare l’impresa del Grande Slam sconfiggendola in semifinale e rispedendo al mittente ogni singolo tentativo della sua avversaria di imporre la sua legge anche su quel piano non scritto che va oltre il campo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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