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US Open 2019: Wawrinka e la spalla fanno abdicare Djokovic, Federer migliora, risorge Dimitrov. Serena Williams non tradisce, Barty e Pliskova sì

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La settima giornata degli US Open 2019 è stata caratterizzata dall’abdicazione del campione in carica Novak Djokovic che, sotto di due set e di un break contro lo svizzero Stan Wawrinka ha deciso che lo svantaggio era troppo grande per poterlo recuperare con una spalla sinistra fortemente malconcia che lo ha indubbiamente condizionato per tutto il match specialmente al servizio e sul rovescio, e il ritiro è stato inevitabile. Wawrinka lo ha così battuto per la quarta volta su otto in un torneo del Grande Slam, la seconda a Flushing Meadows, dove la vittoria precedente era stata quella nella finale del 2016 in quattro set, ben diversa da quella di oggi.

Stanimal arriva quindi per la seconda volta quest’anno in un quarto di finale Slam dopo aver già fatto lo stesso al Roland Garros grazie a una vittoria epica contro Stefanos Tsitsipas. Ora allo svizzero toccherà il grande nemico del pubblico di New York, il russo numero 5 del mondo che, anche lui con una spalla non certo nelle migliori condizioni, era sotto 6-3 2-0 contro il tedesco Dominik Koepfer, la vera sorpresa del torneo essendo numero 118 del ranking ATP, ma che poi, come lui stesso ha detto nell’intervista post match, in questo identica a quella subito dopo la vittoria al turno precedente con Feliciano Lopez, che il tifo contro gli ha dato le energie necessarie per vincere il match. Un personaggio che non è certo il massimo della simpatia ma quello che conta è che è un gran colpitore e chiunque deve temere il suo ritmo di gioco da fondo campo.

Chi invece migliora col passare delle partite è Roger Federer: il 38enne fuoriclasse di Basilea, dopo i primi set persi inopinatamente contro l’indiano Sumit Nagal e col bosniaco Damir Dzumhur, ha poi lasciato cinque game al britannico Daniel Evans e quattro al belga David Goffin, non proprio due comodissimi. Ora Roger se la vedrà con colui che per lungo tempo è stato considerato il suo erede, Grigor Dimitrov, altro tennista ritrovato come Wawrinka: il bulgaro, dopo aver battuto un po’ a sorpresa l’emergente australiano Alex De Minaur, tornerà a giocare dopo quasi due anni un quarto di finale Slam contro un avversario col quale ha perso sette volte su sette.

Per quanto riguarda il torneo femminile, il circuito WTA continua a non avere una dominatrice costante come era fino a pochi anni fa Serena Williams: le sconfitte di Ashleigh Barty contro Qiang Wang e di Karolina Pliskova contro Johanna Konta, pur non essendo delle sorprese in senso assoluto lo confermano. Ma Serena nei colpi da fermo, servizio e risposta, rimane la più forte in assoluto e finché non troverà avversarie in grado di farla muovere, come non è riuscita a fare la croata Petra Martic nella giornata appena conclusa, sarà sempre ultracompetitiva anche per vincere il suo 24° Slam che insegue ormai da quasi tre anni.

Gli Stati Uniti, per quanto riguarda la parte bassa del tabellone femminile, hanno ancora in campo Serena ma hanno perso una delle più in forma del momento, Madison Keys, che contro Elina Svitolina ha giocato il suo solito tennis rischiosissimo, pieno di colpi vincenti ma soprattutto di troppi errori gratuiti, consegnando il big match femminile di giornata all’ucraina e ora c’è curiosità per quello che riuscirà a combinare la fidanzata di Gael Monfils adesso che per la prima volta è riuscita ad approdare ai quarti di finale a New York.

 

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Foto: LaPresse

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