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Volley, Europei 2019: il possibile sestetto titolare dell’Italia e le alternative a disposizione di Blengini

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Continuità, novità, un pizzico di riconoscenza, tanta voglia di tornare a vincere o comunque a salire su un podio continentale dopo il digiuno del 2017, accompagnato dagli strascichi polemici per l’affaire Zaytsev. Sono queste le variabili che spingeranno il ct azzurro Blengini a scegliere il sestetto titolare per l’Europeo 2019. Se si vuole andare sul sicuro si può puntare sul sestetto consueto: Giannelli in regia, Zaytsev opposto, Juantorena e Lanza in banda, Piano e Anzani centrali e Colaci libero ma sono tante le situazioni da valutare per il commissario tecnico azzurro e che decreteranno la decisione finale sulla formazione da mandare in campo non nella prima sfida del torneo, bensì nelle tre, massimo quattro, partite che decideranno le sorti dell’Europeo nella fase ad eliminazione diretta.

Solo lì, probabilmente, si capiranno le scelte finali di Blengini che avrà a disposizione tre o quattro partite per fare anche qualche esperimento e magari ringraziare chi, con una prestazione super, ha permesso all’Italia di ottenere l’ennesima qualificazione olimpica al primo colpo nel trionfo di Bari. Uno su tutti: Oleg Antonov. Le regole non scritte del volley e dello spogliatoio lasciano intendere che sarà lui a partire titolare nella prima sfida dell’Europeo, visto che grazie anche alla sua prova (una delle migliori da quando veste l’azzurro) l’Italia ha demolito la Serbia nella sfida che valeva Tokyo. Starà a lui conquistare a suon di prestazioni convincenti i galloni definitivi di titolare ma il fiato sul collo di Lanza e di un giovane rampante come Lavia lo avrà senza dubbio.

Blengini potrebbe anche puntare inizialmente sulla linea verde che conta diversi esponenti in azzurro, a partire da Lavia, schiacciatore che ha mostrato soprattutto nella seconda fase della Nations League tutto il suo potenziale, fino ad arrivare a Russo, che ha vissuto un’estate di grande crescita anche se non ha giocato la partita più importante o a Nelli che si può ancora considerare giovane anche se la maggiore età l’ha superata da diverse primavere, così come Candellaro, inserito all’ultimo da Blengini, oppure Sbertoli in regia. Insomma, le alternative non mancano di certo al sestetto titolare con tanti elementi in grado di salire in corsa e magari dare quella spinta in più alla squadra che può essere fondamentale nei momenti decisivi.

Restano gli intoccabili o indiscutibili, a cui potrebbe essere concesso un po’ di riposo nella fase iniziale ma che, nel momento decisivo, saranno sicuramente lì a giocarsela fino all’ultimo punto, da Giannelli, sempre più uomo squadra e, al momento, alzatore più forte del mondo, a Zaytsev che vorrebbe tanto vincere qualcosa prima di presentarsi al terzo appuntamento olimpico della carriera, da Juantorena che, dopo aver vinto tantissimo nel club (ultimo trofeo la Champions League) ci terrebbe a chiudere l’esperienza azzurra con almeno un alloro continentale a Colaci, che si è confermato folletto della difesa e della ricezione anche se da dietro Balaso non sta certo a guardare, fino ai centrali Anzani e Piano che con la Serbia hanno compiuto un piccolo/grande capolavoro e che vorranno difendersi dall’assalto dei giovanotti rampanti. E’ una squadra completa, quella azzurra, con le giuste alternative e con i campioni ancora affamati di vittorie che per la Nazionale non arrivano da ormai 14 anni: troppi.

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Foto Fivb

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