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Ciclismo
Vuelta a España 2019: i possibili scenari tattici della tappa di oggi (4 settembre). Percorso mosso, occasione per una fuga da lontano
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Oggi (mercoledì 4 settembre) alla Vuelta a España 2019 i corridori affronteranno una frazione di media montagna, che si presta a più epiloghi. L’undicesima frazione, 180 km da Saint Palais a Urdax-Dantxarinea, presenta infatti un percorso mosso, con un continuo saliscendi nella prima parte e poi tre GPM in quella centrale: Col d’Osquich (4,9 km al 6,1%), Col d’Ispéguy (7,2 km al 7,1%) e Col de Otxondo (7,6 km al 4,7%). Quest’ultima salita terminerà a 37 km dal traguardo, che saranno per la maggior parte in falsopiano.
Sulla carta sarà un’altra grande occasione per una fuga da lontano. Infatti, dopo la cronometro, la maglia rossa è passata sulle spalle di Primoz Roglic e la Jumbo-Visma non dovrebbe avere particolari interessi a tenere chiusa la corsa, visto che il finale non si addice alle caratteristiche dello sloveno. Nella prima parte ci potrebbe quindi essere subito una grande battaglia per entrare nell’azione giusta, che potrebbe arrivare fino al traguardo. Inoltre anche il precedente arrivo a Urdax-Dantxarinea del 2016 fa propendere per questo scenario tattico, visto che in quel caso andò in porto la fuga, con la vittoria di Valerio Conti e il gruppo principale arrivò con oltre 33’ di ritardo.
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Se ciò però non dovesse accadere, potremmo assistere ad uno sprint ristretto tra le ruote veloci rimaste in gruppo. Infatti le ultime due salite faranno una selezione importante nel plotone, ma alcuni velocisti avranno comunque la possibilità di resistere e giocarsi il successo. Infine non è da escludere che qualche uomo di classifica rimasto attardato, possa provare un’azione nel finale, ma è uno scenario non molto probabile, visto che sarà dura resistere al rientro degli inseguitori nell’ultimo tratto.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Valerio Origo
