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Vuelta a España 2019: il naufragio di Nairo Quintana. Cronometro disastrosa e ruolo di primo capitano perso in casa Movistar

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Un’autentica rivoluzione per la Vuelta a España 2019: dopo una prima settimana nella quale l’equilibrio ha regnato sovrano, subito dopo il giorno di riposo, nella decima tappa, si è aperto il gap in chiave classifica generale tra i vari rivali. A fare il vuoto è stato, come previsto, Primoz Roglic che ha guadagnato un margine davvero interessante su tutti gli scalatori in vista delle prossime frazioni che porteranno fino alla chiusura del terzo grande giro stagionale in quel di Madrid.

Il peggiore, almeno tra i big, in strada oggi è stato sicuramente Nairo Quintana. Il colombiano, capitano della Movistar, è davvero naufragato nei 36,2 chilometri in terra francese che portavano da Jurançon a Pau. Scattato per ultimo dalla passerella di partenza, il sudamericano, forte anche della Maglia Rossa di leader della classifica generale, non è riuscito a gestire la situazione in una specialità che da sempre non ha mai digerito. L’obiettivo era difendersi, perdere al massimo tre secondi al chilometro da uno scatenato Roglic: invece il passivo è stato superiore al doppio. Ora il ruolo di primo capitano nello squadrone spagnolo è andato perso, con il campione del mondo Valverde che lo ha nettamente sopravanzato in graduatoria: lo spazio per recuperare c’è, con le tantissime salite che aspettano i corridori da qui a due settimane. 

Il suo commento nel post gara: “Le sensazioni non sono state delle migliori. Roglic stava bene e sapevamo che avremmo perso tempo. Ora cercheremo di capire come recuperare, dobbiamo guardare avanti, poteva anche andare peggio. Tre minuti sono tanti, è vero”.

Ora la situazione in classifica impone una corsa d’attacco per il colombiano: “Siamo in una posizione in cui si può provare qualcosa, ora dobbiamo cominciare a lottare per recuperare. Sapevamo che con la crono è così, è sempre andata così per noi. Dobbiamo inventarci qualcosa. L’importante è cercare di farlo saltare, in modo o nell’altro. Ci giocheremo le nostre carte nel modo migliore, sappiamo cosa fare. Ci proveremo, non abbiamo niente da perdere e daremo tutto quel che abbiamo in corpo“.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: No sabemos como / Shutterstock.com

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