Ciclismo

Vuelta a España 2019, la corsa delle fughe: già quattro tentativi andati in porto. Da domani si torna a salire

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Siamo al giro di boa della settantaquattresima edizione della Vuelta a España, che in queste prime undici tappe ha regalato continui scossoni in classifica, tantissimi cambi della maglia roja, e ben quattro tentativi di fuga che alla fine hanno premiato gli attaccanti del giorno; regalando soddisfazioni soprattutto alle formazioni invitate alla corsa a tappe della penisola iberica grazie ai cosiddetti “pass”. Fughe che hanno emozionato nei loro esiti finali, che hanno visto portarsi a casa le vittorie più belle della carriera di uomini non così tanto abituati ad alzare le braccia al cielo, come Angel Madrazo, Nikias Arndt o Mikel Iturria; discorso a parte per Jesus Herrada, che è riuscito a mettere la ciliegina sulla torta in una stagione più che positiva. Dietro il gruppo, le squadre dei vari leader che si sono susseguiti finora e che hanno cercato di amministrare la corsa da lontano in prospettiva dei giorni seguenti dove la parola è toccata a loro; così come potrebbe accadere domani in una frazione da tranelli.

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La Vuelta a España 2019 ha iniziato a premiare i più valorosi fuggitivi del gruppo dalla sua quinta tappa da L’Eliana all’Observatorio Astrofisico de Jalavambre. Vittoria di Angel Madrazo (Burgos BH) nella contesa tra di lui, il compagno di squadra Jetse Bol, e José Herrada (Cofidis); il tutto sul primo arrivo in alta quota di questa Vuelta. Mentre dietro Miguel Angel Lopez (Astana) andava a riprendersi la maglia roja. Passiamo poi al giorno seguente, con la Mora de Rubielos-Ares del Maestrat, dove Jesus Herrada (Cofidis) vendica la beffa subita dal fratello maggiore José, e vince tutto solo dopo una fuga estenuante. Battuto Dylan Teuns (Bahrain-Merida), che però si consola portandosi in testa alla classifica generale.

Nell’ottava tappa da Valls a Igualada, sotto la pioggia dell’ultimo giorno di agosto, Nikias Arndt (Team Sunweb) batte in volata Alex Aranburu (Caja Rural). Una fuga di ventuno uomini che arrivano al traguardo con ben 9’24” sul gruppo. Ne approfitta Nicolas Edet (Cofidis) tra gli attaccanti del giorno. Veste la maglia roja, ma a Miguel Angel Lopez interessa solo il giorno seguente con l’arrivo in salita a Cortals d’Encamp; dove però la leadership passa sulle spalle di Nairo Quintana (Movistar). Un primato che dura soltanto un giorno, perché la cronometro di Pau e la roja finiscono nelle mani di Primoz Roglic.

Così eccoci alla tappa di oggi. Gruppo controllato dalla Jumbo-Visma del nuovo capo classifica che preferisce rilassarsi in previsione dei giorni decisivi. Fa scappare quattordici uomini e nessuno li riprende più. Mentre Mikel Iturria (Euskadi-Murias) esulta dopo 25 chilometri passati in solitaria, il gruppo arriva con ben 18’35” di ritardo. Ma alla Jumbo-Visma e a Primoz Roglic va bene così.

Il tutto già in previsione di domani, dove ci saranno quattro GPM di terza categoria, ma tre di essi sono posizionati nel finale di tappa; uno vicino all’altro, corti, ripidi, intensi. Specialmente l’ultimo, presente a soli 11 chilometri da Bilbao, sede di arrivo di questa dodicesima tappa. 2,2 chilometri con pendenze del 12%; un dentello, l’Alto de Arraiz, da non sottovalutare in prospettiva di una tappa di media difficoltà e affascinante sulla carta, ma che in realtà potrebbe riservare dei tranelli inaspettati.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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