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Vuelta a España 2019: l’intelligenza tattica di Roglic. Non risponde a Lopez e Pogacar, poi li raggiunge del proprio passo

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Una frazione leggermente diversa da quelle viste nei giorni passati per Primoz Roglic, ma sempre in gestione, sempre con la Maglia Rossa saldamente sulle spalle. Si è conclusa anche la seconda settimana alla Vuelta a España 2019, oggi la sedicesima tappa con arrivo ad Alto de La Cubilla ha visto trionfare Jakob Fuglsang e ha confermato in vetta alla classifica generale lo sloveno della Jumbo-Visma che, da mercoledì, dopo il giorno di riposo di domani, punterà ovviamente a difendersi per salire sul gradino più alto del podio di Madrid. 

Un inizio scoppiettante quello odierno, in una frazione che prevedeva ben tre GPM posti uno successivamente all’altro. C’è stata grande battaglia per trovare la fuga giusta ed anche in gruppo, almeno sulla prima salita, non c’è stata la solita noia: la Movistar si è mossa, provando a mettere in difficoltà il leader che, nelle prime fasi, si è fatto trovare colpevolmente indietro nel plotone. Successivamente però, scortato anche dai compagni di squadra, Roglic è risalito al meglio in vetta e ha potuto mettere in atto la consueta tattica in gestione. 

Sul finale è venuta fuori tutta l’intelligenza di Roglic. Si è aperta la battaglia per il podio e per la Maglia Bianca sull’ascesa conclusiva, con Miguel Angel Lopez che ha lanciato la sfida a Tadej Pogacar. I Movistar sono affondati, mentre il capitano della Jumbo-Visma ha preferito salire con il proprio passo, non rischiando un fuorigiri inutile. Tutto studiato alla perfezione, rivali raggiunti negli ultimi due chilometri e secondi guadagnati ancora una volta. Sembra quasi impossibile spodestarlo ormai dal trono.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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