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Vuelta a España 2019: polemiche sulla Movistar. Mancanza di Fair Play? Lopez: “Sono degli stupidi”

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Una giornata davvero piena di polemiche quella odierna. La Vuelta a España 2019 va a concludersi (ultime due frazioni nel week-end), è vicina l’assegnazione della Maglia Rossa in quel di Madrid, ma la tensione è sempre altissima. Oggi ad entrare nell’occhio del ciclone è stata la Movistar: la compagine spagnola, che ha in rosa Alejandro Valverde e Nairo Quintana, rispettivamente secondo e terzo della classifica generale alle spalle di un Primoz Roglic che sembra ormai irraggiungibile, oggi ha provato il colpo a sorpresa, attaccando il leader in un momento forse non molto azzeccato. 

Gli spagnoli infatti hanno provato a mettere in trappola lo sloveno (con lui c’era anche Miguel Angel Lopez, capitano dell’Astana), quando l’uomo di punta della Jumbo Visma era rimasto coinvolto in una caduta. L’attacco degli iberici, addirittura un minuto di vantaggio sui rivali diretti per la classifica generale, poi lo stop, forse forzato.

Di fuoco i commenti nel post tappa. Non ha puntato il dito Roglic: “Non so cosa sia accaduto davanti, mi sono preoccupato solamente di tornare prima possibile in gruppo dopo aver cambiato la bici. Prima di commentare voglio vedere le immagini”. Fanno scalpore invece le parole di Lopez: “È una mancanza di rispetto nei confronti della maglia rossa. Siamo caduti in una ventina e loro sono sempre i soliti che cercano di avvantaggiarsi da questo tipo di situazioni. I Movistar sono sempre gli stupidi che fanno queste azioni. Sono sempre loro gli stupidi, è il loro modo di comportarsi. Chissà se un giorno vinceranno una gara attaccando. E non è finita qui, Sono queste le azioni che fa la squadra del campione del mondo. Che bel campione del mondo che abbiamo!”.

Provano a difendersi i Movistar. Quintana: “Avevamo già in programma di attaccare lì. La decisione di fermarci è stata nostra, c’è il direttore che comanda e noi rispettiamo quello che dice”. Interpellato, Arrieta risponde: “Se l’UCI decide chi vince le corse, lo accetto ma non sono d’accordo. Nel Tour dopo la caduta di Valverde non ci hanno aspettato. Così stanno le cose, per questo ho deciso di fermare dopo 15 km i miei corridori”.

Alla fine tante polemiche ed un nulla di fatto. La speranza è che le vere risposte possano arrivare in strada domani, nell’ultimo tappone di montagna.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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